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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Mauro - 3 maggio 1999
LETTERA AL CAPOREDATTORE DEL CORRIERE ADRIATICO E ( DI SEGUITO) COMUNICATO STAMPA.

Egregio Dott. Roi,

nell'incontro di stamane presso la redazione del vostro giornale, il sottoscritto insieme a Stefano Mazzocchi e Claudio Ferretti, esponenti del Partito Radicale, le hanno espresso formale protesta in merito all'articolo apparso oggi a pagina 11, in cronaca di Ancona, sulla manifestazione per la libertà nel Kossovo, per l'incriminazione di Milosevic e per la democrazia in Serbia.

L'iniziativa del Partito Radicale e della comunità albanese-kosovara, svoltasi all'indomani della manifestazione "pacifista" dei sindacati, aveva, per la prima volta in Italia, quale chiaro obiettivo di trasmettere la volontà politica di non porre sullo stesso piano aggressori ed aggrediti, massacratori e massacrati e di chiedere la pace attraverso la forza del diritto e della giustizia internazionale con il Tribunale internazionale dell'Aia, istituito dall'ONU ormai cinque anni fa.

Devo purtroppo e con dolore constatare e denunciare che l'articolo uscito oggi distorce e falsifica gravemente la verità dei fatti avvenuti, specie nell'inaccettabile titolo, e crediamo che esso non abbia reso giustizia al giornalismo, ai cittadini marchigiani e soprattutto ad una parte politica che da anni denuncia la politica di intolleranza etnica perpetrata dal regime jugoslavo, attraverso una incredibile censura circa la presenza alla manifestazione di esponenti di primo piano del mondo radicale (Olivier Dupuis, Marco Cappato, Antonio Russo, à.) e soprattutto circa il contenuto dei loro interventi, che esprimevano necessità di dialogo e che rifiutavano vendette, e invocavano una pace nella giustizia.

Chiediamo, nel nome del diritto dei cittadini a ricevere una corretta informazione e a nome dei tanti cittadini albanesi la cui voce e stata manipolata e strumentalizzata, che sia prontamente data, nel giornale di domani, il giusto spazio di commento, di cronaca e di immagine, quale risarcimento al danno di verità che, in buona fede, vogliamo pensare, è stato commesso.

Distinti saluti.

Mauro Paolinelli

Ancona, 3 maggio 1999

COMUNICATO STAMPA: MANIFESTAZIONE PER LA LIBERTA' NEL KOSOVO, PER L'INCRIMINAZIONE DI MILOSEVIC, E PER LA DEMOCRAZIA IN SERBIA

Si è svolta ieri ad Ancona la grande manifestazione organizzata dal Partito Radicale insieme alla comunità albanese, per il diritto alla vita e alla libertà del popolo del Kosovo per la democrazia in Serbia, e a sostegno della campagna per l'incriminazione di Milosevic per genocidio e crimini contro l'umanità.

Gli oltre 4000 partecipanti, cittadini italiani e albanesi, tra i quali moltissimi bambini, hanno dato vita ad un pacifico corteo coloratissimo da centinaia di bandiere dei paesi della NATO e del Partito Radicale, corteo che dalla Fiera è giunto fino in Piazza del Papa, dove si è tenuto il comizio finale con interventi di Olivier Dupuis, segretario del Partito Radicale e parlamentare europeo, Marco Cappato, coordinatore dei radicali, Stefano Mazzocchi e Mauro Paolinelli, esponenti radicali ed ideatori della manifestazione, Mimoza Kallfa, presidentessa dell'Associazione Albanesi delle Marche, ed esuli albanesi del Kosovo.

Dupuis ha ribadito la necessità di procedere subito all'incriminazione di Milosevic, colpevole di aver pianificato e realizzato negli ultimi dieci anni una politica criminale di odio e intolleranza nazionalistica e di essere stato il vero regista della tragedia dei balcani. Ha inoltre affermato l'urgenza di un ingresso dei paesi della ex Jugoslavia e dell'Albania nella Unione Europea, quale premessa di una per una maggiore responsabilizzazione dell'Europa e di una pacificazione e democratizzazione dell'intera area.

Marco Cappato ha poi ricordato la necessità di abbattere un regime, quello di Milosevic, totalitario, sanguinario e oppressore tanto dei cittadini serbi quanto di quelli del Kosovo. Antonio Russo, giornalista, già inviato a Pristina di Radio Radicale, ultimo giornalista occidentale ad aver lasciato la città e testimone delle atrocità commesse dall'esercito jugoslavo e dalle bande paramilitari serbe nei confronti dei civili del Kosovo, ha raccontato la tragedia che in queste ore, lontano dalle telecamere e dagli occhi dei giornalisti, sta colpendo il popolo kosovaro, sterminato, stuprato, derubato e costretto ad un esodo inaudito.

Forte è stata, in molti interventi, la critica ai sedicenti pacifisti, colpevoli di non aver speso una sola parola per le vittime dei massacri iniziati già nel febbraio dello scorso anno, oltre che per quelli già visti in Croazia o in Bosnia, ne per gli oltre 450.000 sfollati che già nall'agosto 1998 erano in fuga nelle montagne del Kosovo e di predicare una pace a tutti i costi purchè i costi siano altri a pagarli. Da tutti gli intervenuti alla manifestazione è stata invocata, in cori e striscioni, la pace, ma una pace nella libertà , nella dignità e nella giustizia e non la pace eterna per il diritto alla vita del popolo del kosovo.

Stefano Mazzocchi Mauro Paolinelli

Ancona, 3 maggio 1999.

 
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