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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Stefano - 4 maggio 1999
Leggo con soddisfazione che la manifestazione di Ancona di domenica ha trovato spazio sulle principali tv e radio albanesi, che irradiano il loro segnale in tutta europa.
Il Corriere Adriatico, dopo l'articolo di merda pubblicato ieri, ha offerto ai suoi lettori, in seguito alle nostre forti ed ineccepibili proteste, un piccolo risarcimento (si fa per dire) per il danno di verita' da loro subito: nell'edizione odirna e' stato pubblicato un articolo che riproduce quasi integralmente una nostra nota, articolo accompagnato da una foto 6 x 4 che raffigura Piazza del Plebiscito gremita di persone in un tripudio di bandiere e striscioni colorati. Il tutto inserito in una pagina dalla quale si evince che se ci sono dei criminali nel mondo, questi giammai possono essere Milosevic e le sue bande, ma sono: gli albanesi che trafficano persone e droga, l'UCK che si finanzia con l'eroina e che si allea con la mafia albanese, Clinton e tutta la NATO che con le sue bombe fa stragi di civili inermi.....

.... com'e' lontano il Kosovo.

dal Corriere Adriatico di oggi:

I RADICALI DI ANCONA PER L'INCRIMINAZIONE DI MILOSEVIC

Si è svolta ieri ad Ancona la grande manifestazione nazionale organizzata dal Partito Radicale insieme alla comunità albanese, per il diritto alla vita e alla libertà del popolo del Kosovo per la democrazia in Serbia, e a sostegno della campagna per l'incriminazione di Milosevic per genocidio e crimini contro l'umanità.

Gli oltre 4000 partecipanti, cittadini italiani e albanesi, tra i quali moltissimi bambini, hanno dato vita ad un pacifico corteo coloratissimo da centinaia di bandiere dei paesi della NATO e del Partito Radicale, corteo che dalla Fiera è giunto fino in Piazza del Papa, dove si è tenuto il comizio finale con interventi di Olivier Dupuis, segretario del Partito Radicale e parlamentare europeo, Marco Cappato, coordinatore dei radicali, Stefano Mazzocchi e Mauro Paolinelli, esponenti radicali ed ideatori della manifestazione, Mimoza Kallfa, presidentessa dell'Associazione Albanesi delle Marche, ed esuli albanesi del Kosovo.

Dupuis ha ribadito la necessità di procedere subito all'incriminazione di Milosevic, colpevole di aver pianificato e realizzato negli ultimi dieci anni una politica criminale di odio e intolleranza nazionalistica e di essere stato il vero regista della tragedia dei balcani. Ha inoltre affermato l'urgenza di un ingresso dei paesi della ex Jugoslavia e dell'Albania nella Unione Europea, quale premessa di una per una maggiore responsabilizzazione dell'Europa e di una pacificazione e democratizzazione dell'intera area.

Marco Cappato ha poi ricordato la necessità di abbattere un regime, quello di Milosevic, totalitario, sanguinario e oppressore tanto dei cittadini serbi quanto di quelli del Kosovo. Antonio Russo, giornalista, già inviato a Pristina di Radio Radicale, ultimo giornalista occidentale ad aver lasciato la città e testimone delle atrocità commesse dall'esercito jugoslavo e dalle bande paramilitari serbe nei confronti dei civili del Kosovo, ha raccontato la tragedia che in queste ore, lontano dalle telecamere e dagli occhi dei giornalisti, sta colpendo il popolo kosovaro, sterminato, stuprato, derubato e costretto ad un esodo inaudito.

Forte è stata, in molti interventi, la critica ai sedicenti pacifisti, colpevoli di non aver speso una sola parola per le vittime dei massacri iniziati già nel febbraio dello scorso anno, oltre che per quelli già visti in Croazia o in Bosnia, ne per gli oltre 450.000 sfollati che già nall'agosto 1998 erano in fuga nelle montagne del Kosovo e di predicare una pace a tutti i costi purchè i costi siano altri a pagarli. Da tutti gli intervenuti alla manifestazione è stata invocata, in cori e striscioni, la pace, ma una pace nella libertà , nella dignità e nella giustizia e non la pace eterna per il diritto alla vita del popolo del kosovo.

 
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