Roma, 6 maggio 1999
"Dissento fortemente dall'affermazione di Pieroni (che ha detto di non voler incontrare Emma Bonino n.d.r.) perché, fino a quando saremo noi parlamentari a votare il Presidente della Repubblica e non i cittadini, come ci auguriamo invece avvenga al più presto, sarebbe veramente un metodo innovativo che i candidati alla Presidenza della Repubblica, piuttosto che incontrare o farsi indicare dai segretari politici dei partiti, pensassero di presentare un proprio programma per la Presidenza della Repubblica da sottoporre ai parlamentari, ai rispettivi gruppi e ai Grandi elettori delle regioni, che sono poi quelli che individualmente, nel segreto dell'urna esprimono il proprio voto. Ci rendiamo conto che questa è una visione utopistica dell'elezione del Capo dello Stato, ma preferibilmente sarebbe una visione molto democratica, di un contatto diretto tra i canditati e i gruppi. Se la Bonino volesse chiedermi di incontrare il mio gruppo, io sarò ben lieto di ascoltarla insieme agli altri parlamentari del mio grup
po, come mi auguro che altri pensino di estendere i loro contatti anche ai parlamentari che debbono esprimere il loro voto".