avessi il potere di trasformare in cacca quello che tocco,mi guarderei bene dallo sfiorare la cosa radicale, ragioni
o torti, errori o non errori.
Rivolgerei altrove le mie energie distruttive, in particolare
nei paraggi del tanto evocato D'Alema, per gli stessi motivi
sintetizzati da Bandinelli.
Rimango convinta che sia stato commesso un errore grave e
grossolano e su questa analisi ho purtroppo trovato conforto
proprio nell'opinione di due radicali storici, Cicciomessere
e Bandinelli.
Le motivazioni dell'errore non le indago. Il dissenso con
Cicciomessere e Bandinelli riguarda esclusivamente la gestione
dell'errore e la totale assenza di un'analisi dei presupposti
che l'hanno generato (actiones liberae in causa?).
Chiarito tutto questo, è chiarito anche che, al di là di
defezioni nichilistiche, in effetti non esiste altra soluzione
se non quella di percorrere l'errore fino in fondo.
Rimane il fatto che lo scritto estemporaneo di una pulce con
la tosse, quale io sono, sembra aver scatenato attenzioni
eccessive (e non mi è dato di conoscere, sebbene qualcosa
sappia, il frenetico traffico di e-mail private).
Tutto questo denuncia una patologia, temo grave, interna a
via di Torre Argentina.
Io, come semplice cittadina che vota e fa votare, che firma
e fa firmare, che lascia l'obolo anonimo nella cassetta dei
banchetti, nonostante l'assoluta certezza che in via di
Torre Argentina circoli più denaro di quanto le persone
perbene potrebbero mai immaginare, mi pongo un unico problema.
Pannella ha la sua età. Dopo di lui rimarrà qualcosa per
consentire ai poveri cristi come me di rimanere in Italia e
andare a votare? Oppure rimarranno solo le farneticazioni
povere degli esegeti del Pensiero Unico Pannelliano?
Credete veramente che la rivoluzione liberale possa farla
il "fratello dell'altro"?
Datemi una speranza o almeno fatemi sognare.
Con molto più affetto di quanto possiate pensare.
Annalisa Scarabelli