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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 11 maggio 1999
DI SEGUITO IL TESTO DELLA LETTERA A FIRMA MARCO CAPPATO E DANIELE CAPEZZONE, INVIATA OGGI AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI FRANCESCO STORACE.

Alla cortese ed urgente attenzione

del Presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai

on. Francesco Storace,

a tutti gli altri membri della Commissione,

e p.c. ai componenti del Consiglio di amministrazione della Rai,

al Direttore generale della Rai,

e alla Direttrice della testata giornalistica "Tribune accesso servizi parlamentari"

Roma, 11 maggio 1999

Signor Presidente,

il 27 aprile scorso la Commissione da Lei presieduta ha approvato un importante documento di indirizzo nei confronti della Rai in vista della tornata elettorale del prossimo giugno. Le diciamo subito che -in modo particolare per ciò che riguarda le elezioni europee- il contenuto della delibera ci appare tanto chiaro quanto sconfortante: come è possibile verificare attraverso la semplice lettura degli articoli 8, 9 e 10 del documento, sulle reti della Rai rischia di non svolgersi alcuna campagna elettorale.

Se ben comprendiamo, infatti, a ciascuna delle liste presenti in tutte e cinque le circoscrizioni elettorali è garantita solo la partecipazione a:

*un numero di tribune elettorali ancora da stabilire (la Vigilanza ha semplicemente affermato che ogni lista deve partecipare ad almeno tre tribune), trasmesse "in varie fasce orarie" e organizzate con la formula-bidone del "confronto tra tre o quattro liste": in pratica, per essere chiari, la Rai potrebbe tranquillamente rispettare gli indirizzi della Commissione limitandosi a dare a ciascuna lista (e comunque in contraddittorio con altri due o tre partiti!) uno spazio alle 14.00 del 15 maggio su Rai1, un altro alle 22.45 del 25 maggio su Rai2, ed un altro ancora alle 19.50 del 5 giugno su Rai3. Si tratta solo di un esempio, ma crediamo di non allontanarci di molto dal vero.

*una "conferenza-stampa" della durata di 20 minuti (sic!), tenuta da due rappresentanti per ogni lista, e trasmessa "in orario serale" (ad esempio, il solito ghetto delle 22.45) negli ultimi 10 giorni prima del voto. Occorre peraltro tenere presente che l'ordine di trasmissione delle conferenze-stampa, a differenza di quanto accade per le tribune vere e proprie, non è determinato da un sorteggio, ma è strettamente legato all'esistenza e alla consistenza numerica, nel Parlamento nazionale, del gruppo al quale ciascuna lista si riferisce: vi saranno quindi moltissime liste (è il caso, ad esempio, della Lista Bonino*) che, in mancanza di un gruppo, saranno costrette ad usufruire di questo unico spazio "ampio" a notevolissima distanza dal momento del voto.

*infine, il consueto appello al voto di tre minuti, trasmesso "in orario serale" ( anche in questo caso, è fin troppo facile scommettere sulla seconda serata ) tra mercoledì 9 e venerdì 11 giugno.

Tutto qui.

In sostanza, rischia di confermarsi -ma stavolta con la complicità attiva, con una vera e propria istigazione a delinquere da parte della Commissione di vigilanza- la regola secondo cui quello stesso sistema radiotelevisivo che tutto l'anno consente ai partiti (meglio: ad alcuni partiti) di raggiungere ogni giorno svariate decine di milioni di spettatori, quando scocca il momento straordinario della campagna elettorale -e cioè proprio quando dovrebbe essere meglio garantito il diritto dei cittadini a conoscere per deliberare, oltre che quello delle forze politiche ad essere presentate per ciò che realmente sono e propongono- può invece permettersi il lusso di relegare gli spazi di confronto pre-elettorale in "nicchie" scientificamente concepite per respingere la grande massa del pubblico radiotelevisivo. Il disegno è chiarissimo: la politica -quella "vera"- si fa nei telegiornali o nei salotti di Bruno Vespa, ai quali hanno accesso, ovviamente, soltanto i soliti noti; tutti gli altri sono violentemente sospi

nti negli anfratti più oscuri dei palinsesti televisivi, e da quei ghetti devono accontentarsi di poter raggiungere poche centinaia di migliaia di spettatori.

Questo quadro -già di per sé poco rassicurante- è peraltro ulteriormente aggravato dalla assoluta mancanza di qualunque significativo momento di comunicazione diretta tra candidati ed elettori: tutto -come del resto accade ormai nella totalità della produzione radiotelevisiva italiana- è, per così dire, "affidato" alla mitica "mediazione giornalistica", che, nei fatti, si traduce sempre più frequentemente nello schema paradossale per cui al conduttore è riservata una posizione di centralità quasi sacerdotale, mentre i "politici" -relegati ad un ruolo marginale e di contorno, e sostanzialmente impossibilitati ad esprimersi in modo completo e compiuto- sono costretti a contendersi minuti e microfono per esporre una "pillola" del loro pensiero e della loro posizione.

Per tutti questi motivi, chiediamo alla Commissione parlamentare di vigilanza:

1. di prevedere, oltre alle tribune, alle conferenze-stampa e agli appelli individuati dalla delibera del 27 aprile, almeno altre tre serie di appelli della durata indicativa di 4-5 minuti -all'inizio, a metà e alla fine della campagna elettorale- per ciascuna delle liste concorrenti, che dovranno essere trasmessi e successivamente replicati sulle tre reti della Rai in più fasce orarie nell'arco della stessa giornata, e comunque nei momenti di massimo ascolto;

2. di disporre che la Rai garantisca da subito congrui e sistematici spazi di informazione e di confronto elettorale nei telegiornali e nelle cosiddette trasmissioni di approfondimento;

3. di adottare con assoluta urgenza adeguate misure di riparazione rispetto alla pressoché totale esclusione della Lista Bonino* e di tutti i soggetti dell'area radicale dai dibattiti e dagli spazi di approfondimento politico dell'intera fase precedente all'avvio della campagna elettorale vera e propria.

Queste sono le richieste che rivolgiamo alla Commissione, e che desidereremmo esporLe direttamente in un incontro che Le chiediamo di fissare, in considerazione dell'ormai imminente avvio della campagna elettorale, già nelle prossime ore. Ciò che sta per accadere nei prossimi 30-35 giorni, infatti, rischia di rappresentare un'ulteriore conferma -e forse il definitivo perfezionamento- della gravissima situazione che siamo tornati a segnalarLe nella lettera che Le abbiamo inviato il 27 aprile scorso, e che è stata sinora seguita da 14 giorni di silenzio.

Cordiali saluti,

Marco Cappato Daniele Capezzone

*N.B. L'Associazione politica nazionale "Lista Marco Pannella" è titolare della Lista Emma Bonino.

 
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