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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 12 maggio 1999
PENTITI - SEN. PIETRO MILIO (LISTA PANNELLA) PRESENTA INTERROGAZIONE SU BRUSCA: NON PIU' SOLO "PENTITO" MA ANCHE "AUTORE " DI OPERE LETTERARIE.

Roma, 12 maggio 1999 - Il Senatore Pietro Milio della Lista Pannella ha presentato oggi un'interrogazione parlamentare al Ministro di Grazia e Giustizia e al Ministro dell'Interno per segnalare come il "pentito" Brusca, da "autore" di numerosissimi omicidi, compreso quello del piccolo Di Matteo, sia ora divenuto "autore" di opere letterarie. Di recente è stato posto in commercio un volume dal titolo "Ho ucciso Giovanni Falcone" e sottotitolo "la confessione di Giovanni Brusca". Nel libro sono contenuti profondi ringraziamenti ad una ventina di magistrati per avere autorizzato gli incontri dell'autore con Brusca. Brusca è infatti sottoposto al 41 bis che prevede un regime di isolamento.

"Ai Ministri ho chiesto se era davvero indispensabile rilasciare il nulla osta all'intervista e se sono state rispettate tutte le norme restrittive per chi è sottoposto al 41 bis. Ma soprattutto mi chiedo se i Ministri ritengano corretto continuare ad assicurare al Brusca - che rinuncerà ai diritti d'autore! - l'assistenza legale a carico dello Stato."

Segue testo interrogazione:

Interrogazione al Ministro di Grazia e Giustizia e al Ministro dell'Interno

Premesso che:

negli ultimi anni si è avuta una consistente produzione letteraria su vari argomenti di "tipo mafioso" quali stragi, omicidi, pentimenti e ripentimenti, talvolta costituita anche da riproduzione, pressoché integrale, di atti giudiziari e processuali, interviste a collaboratori di giustizia, spesso corredate da notazioni etiche e connotazioni agiografiche;

di recente è stato posto in commercio un volume dal titolo "Ho ucciso Giovanni Falcone" e sottotitolo "la confessione di Giovanni Brusca" che, nelle prime pagine, contiene la seguente avvertenza: "considerata l'attualità di alcuni argomenti affrontati nel libro, al fine di evitare interferenze con indagini in corso, le autorità inquirenti - su richiesta dell'autore - hanno valutato il contenuto del libro consentendone la pubblicazione. Il libro infatti non interferisce in alcun modo con indagati in corso né con obblighi di segretezza. Giovanni Brusca devolverà i proventi di questo libro in beneficenza";

profondi e numerosi ringraziamenti per avere autorizzato gli incontri dell'autore con Brusca, sono rivolti a tre Procuratori della Repubblica, nonché a "tutti i presidenti di tribunale, i presidenti di Corte d'Assise, i giudici per le indagini preliminari, i giudici dell'udienza preliminare titolari di inchieste in cui compariva il nome di quell'imputato" per un totale di "quasi una ventina di autorità" e in ultimo, al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che ha concesso l'ultima autorizzazione in data 29 luglio 1998;

Brusca è sottoposto al regime stabilito dall'art. 41 bis dell'ordinamento penitenziario in vigore che prevede particolari restrizioni per coloro che sono indagati e/o imputati di gravi delitti di mafia e che trova attuazione anche nei confronti dei prossimi congiunti dei detenuti ed esclude, pertanto, espressamente la possibilità di contatti di costoro con chicchessia;

per sapere: se nella concessione dell'autorizzazione ai colloqui del Brusca con l'autore dell'intervista sono state rispettate la lettera e la ratio delle norme restrittive volte a tenere isolati coloro che si sono macchiati di gravissimi fatti criminali e se sono state poste in essere e rispettate le precauzioni d'obbligo; se era indispensabile, urgente, o necessario chiedere e rilasciare il nulla osta all'incontro finalizzato, come pare, solo a fini letterari, tenuto conto anche che il Brusca ha spontaneamente ammesso, tra l'altro, di essere " responsabile del sequestro e della morte del piccolo Giuseppe di Matteo" e di avere " commesso e ordinato personalmente oltre centocinquanta delitti". Ancora oggi non riesco a ricordarli tutti, uno per uno, i nomi di quali che ho ucciso. Molti più di cento, di sicuro, meno di duecento" (ivi pagina 1); se ritengano corrette le procedure adottate e sufficiente il controllo postumo del contenuto dell'opera letteraria, poi pubblicata, e in grado di escludere con certezza

assoluta anche il benché minimo sospetto deviante; se ritengano infine corretto continuare ad assicurare il Brusca - che rinuncerà ai diritti d'autore! - l'assistenza legale a carico dello Stato.

 
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