Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo radicale

Roma, 15 maggio 1999

"Una nuova strage di civili - naturalmente kosovari - scuote comprensibilmente l'opinione pubblica e consente ad autorevoli esponenti della maggioranza di rinfocolare le sirene del disimpegno e dell'"ora basta", non senza qualche riflesso di politica interna dopo quello che è successo giovedì.

La NATO ha aperto un'inchiesta, ed è probabile che ancora una volta risulterà che si è trattato di un tragico "errore".

Ma è possibile che i mezzi di informazione serbi siano sempre al posto giusto al momento giusto per documentare, appunto, il susseguirsi degli "errori" della NATO?

E' possibile che la vittime siano sempre kosovari, della cui sorte generalmente i media serbi non sono poi cosi avidi di notizie?

E' possibile che, con i sofisticati mezzi informatici e satellitari di cui dispone la NATO, e soprattutto con la sua "intelligence", in assenza per di più di un efficace schermo difensivo di pari tecnologia, convogli di autobus o di trattori vengano così

ripetutamente scambiati per trasporti militari o colonne di carri armati ?

Come ha già sostenuto un autorevole quotidiano internazionale citando fonti qualificate, c'è forse una "manina" , in Serbia, che essendo venuta in possesso dei codici riservati della NATO indirizza i raid proprio laddove invece dei soldati si trovano inermi kosovari ?

E' anche e soprattutto in questa direzione che secondo me dovrebbe vertere l'inchiesta in corso".