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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Mauro - 15 maggio 1999
Lettera di Claudio Ferretti militante radicale di Ancona in risposta alla lettera, pubblicata dal Corriere Adriatico in data sabato 8 maggio '99, dei "compagni" "ex-radicali" dal titolo: "Lettera aperta di un gruppo di "ex": Ma noi radicali eravamo diversi" (riportata in questa conferenza nei giorni scorsi)

Oggetto: risposta alla vostra lettera pubblicata dal Corriere Adriatico in data odierna

Caro ex-radicale,

Io sono un radicale militante dal 1996, ho ventotto anni, e delle battaglie radicali degli anni '70 e '80 ho un ricordo diretto sbiadito, sono stato simpatizzante Repubblicano e elettore del movimento dei Verdi, formazioni per le quali non mi sogno minimamente di firmare delle lettere aperte definendomi ex.

Ho letto oggi la vostra lettera al Corriere Adriatico e ne sono rimasto colpito per divergenza tra le vostre affermazioni e quanto ho avuto modo di apprendere direttamente dai documenti originali del Partito Radicale e della Lista Pannella.

La prima cosa che stride fortemente con quanto ho letto (cito soltanto i rapporti tra Pannella e Pasolini) e sentito (dibattiti parlamentari, comizi ecc.) del P.R. degli anni '70 è che il P.R. fosse 1) fautore del socialismo.

C'è sicuramente legame tra un certo tipo di socialismo e la tradizione radicale, basti a pensare a G. Salvemini e C. Rosselli, si deve ricordare, però, che Salvemini uscì dal movimento socialista e che fu anche un precursore libertario ("lo Stato non esiste, esistono soltanto impiegati a cui non interessa nulla dei nostri affari" scriveva nel '21 sull'Unità); il testo fondamentale di Rosselli si chiama socialismo liberale. Non si può negare l'apporto di altri socialisti eretici come Baslini e L. Fortuna, ma il P.R. è sempre stato un partito "liberale di sinistra" per quanto valga al giorno d'oggi la distinzione destra e sinistra. Detto questo, Pannella sosteneva, negli anni incriminati, che l'azione del P.R. per l'applicazione dei principi liberali presenti nella costituzione permetteva al P.R. di scavalcare a sinistra il P.C.I. che è sempre stato il naturale antagonista assieme alla D.C. dell'azione dei Radicali. Ernesto Rossi, Radicale, la cui moglie Ada ne testimoniò il pensiero all'interno del P.R. panne

lliano, fu liberale vero, liberista e modello per Pannella da sempre.

Il P.R., dunque, è sempre stato un partito di ispirazione liberale aperto a tutti coloro che fossero d'accordo con gli obiettivi concreti che di volta in volta si riteneva di conseguire.

Negli anni '70 ed '80 il P.R. dichiarava in piazza e in parlamento che non aveva la forza, perché le dimensioni non lo permettevano, di occuparsi anche di economia, il piano di azione erano principalmente i diritti civili, le libertà individuali; negli anni 90 ci si incomincia a rendere conto, in ritardo dico io, con il rifiorire della cultura liberal-liberista costretta da sempre in Italia ad essere completamente ignorata (vi consiglio a tal proposito la lettura di Bruno Leoni, La Libertà e la Legge, editore LiberiLibri, testo fondamentale, un classico nei paesi anglosassoni, in Italia pubblicato da un piccolo editore di Macerata nel 1996, 30 anni dopo la sua prima pubblicazione all'estero, ma anche di Capitalismo e libertà o/e Liberi di scegliere di M. Freedman ecc.), che le libertà economiche sono parte integrante delle libertà civili. L'Italia, paese dove si lavora per lo Stato (che è sempre quello Salveminiano) fino a Luglio, necessita di tali libertà che sono ottenibili, oggi, subito, tramite via refer

endaria, perchè non si tratta di fare nuove leggi ma di eliminare quelle inutili e dannose (M.N. Rothbard economista e filosofo libertario diceva: "che cosa è la tassazione se non furto di massa?" vi consiglio la lettura di L'Etica della Libertà, LiberiLibri). La più coerente forma di anarchismo, ma anche quella più vitale dato che c'è una continua e quotidiana produzione intellettuale, è quella legata al movimento libertario americano che fa del liberismo estremo (accusa n. 2 ai riciclati pallelliani) l'ingranaggio della libertà. Se le libertà civili, la lotta contro il regime partitocratico, contro i padroni del vapore e delle triplici sindacali, ma non solo, una continua attenzione ai problemi transnazionali, erano le battaglie ingaggiate dal P.R. di allora, quelle di oggi ne sono la coerente continuazione (vedi il Manifesto dei Liberisti, di Luigi De Marchi, radicale da allora)

"Da democratici e filo referendari che erano, sono ora berlusconiani e propugnatori del presidenzialismo e del maggioritario sul modello anglosassone". Quando le inesattezze diventano anche falsità si può anche dubitare della buona fede di chi scrive o sottoscrive queste cose:

1.. non vedo la contraddizione tra essere democratici e per il maggioritario ed il presidenzialismo (a tal proposito vi invito alla lettura di Karl Popper, Come controllare chi ci comanda, Ideazione; ma anche F.A. Von Hayek, Legge Legislazione e Libertà, Il Saggiatore), non a caso quella Americana e quella Inglese sono considerate grandi democrazie e rappresentano dei modelli ormai classici (o volete forse dire che sono regimi dittatoriali o totalitari?)

2.. siamo ancora gli unici, nel deserto desolante di tutto il panorama politico che alla meno peggio considera il referendum come mero stimolante per il parlamento, una dolce euchessina per intenderci, a volere, con la volontà della speranza, a proporre costantemente referendum su referendum che toccano gli aspetti quotidiani della vita dei nostri concittadini, siamo gli unici a dar vita alla costituzione nel suo aspetto più democratico, la democrazia diretta, i referendum. Siamo gli unici a chiederne il rispetto una volta votati dalla stragrande maggioranza degli elettori e traditi dai satrapi di palazzo, che per voi, naturalmente, non sono talmente "spregevoli e ributtanti" come Pannella-Bonino & C. che non hanno un cazzo.

3.. Abbiamo tentato di indirizzare Berlusconi verso la rivoluzione liberale, non ci siamo riusciti! Ora Berlusconi sta con tutti gli altri tranne noi (pensate che sono usciti da F.I. anche Taradash e Calderisi ed è tutto dire), ma per voi continuiamo ad essere Berlusconiani. Io personalmente vorrei esserlo, se Berlusconi fosse quello del '94, quello che faceva parlare un altro A. Martino, cosa che non è. Se Dalema fosse Blair, del resto, io sarei uno sporco dalemiano.

Per quanto riguarda la posizione Gandhiana, la guerra ecc. ecc., credo che gli interventi scritti sulla stessa pagina del Corriere Adriatico di oggi, ed in particolare quello di Gianni Marasca, noto guerrafondaio, e come me agente della Cia e del Mossad, siano alquanto esaustivi, mi soffermerei soltanto su un punto: sono più di ventanni che Marco Pannella e il Partito Radicale e la Lista Marco Pannella poi, denuciano in tutte le sedi quale è la situazione Jugoslava e quali i possibili rimedi (da non-violenti). dieci anni fa ad un comizio a Trento, Pannella diceva che la federazione Jugoslava, ancora integra, doveva essere ammessa a far parte della CEE, perché non si potevano dare alibi agli aspiranti macellai nazionalisti, perché soltanto se resi partecipi di una fase di integrazione sarebbe stata disinnescata la bomba nazionalista, perché, diceva Pannella 10 anni fa, "il Kossovo è cosa che ci riguarda!". Queste posizioni vennero sostenute nell'isolamento sia al parlamento europeo sia presso tutte le istituz

ioni nazionali, se gli ex radicali, se i non radicali, avessero dato retta a queste normali conclusioni (non profezie), la storia non sarebbe oggi questa. Ma di fronte alle deportazioni, al genocidio, agli stupri etnici, ad una politica folle da dieci anni praticata dal regime di Belgrado, chi non si ribella, ciascuno con le proprie armi, noi quelle della non violenza (raccolta di firme per l'incriminazione di Milosevic per crimini contro l'umanità, che è cominciata anni prima che in Serbia volassero i Bombardieri della NATO), chi non si ribella, dunque, è un complice dell'assassino o un vigliacco.

Dove eravate, ex radicali, quando, in parlamento, per anni fino al 1996, Lorenzo Striklievers, in commissione esteri, ogni volta che interveniva, parlava di Kossovo, di fronte ai colleghi che gli dicevano che non ne potevano più, che il Kossovo non era poi così importante. Dove eravate, ex-radicali, quando quella stronza guerrafondaia di Emma Bonino ad Agosto dell'98 dal Kossovo diceva che 450.000 kossovari di etnia albanese, profughi, vagavano per le montagne e che si stava prefigurando una catastrofe umanitaria di portata biblica, e i bombardamenti della NATO non erano ancora cominciati? Dove eravate voi ex radicali quando i radicali si facevano arrestare a Belgrado e in altre città della Jugoslavia perché volantinando per strada cercavano di dare informazione, sulla democrazia e sulla non violenza? Dove eravate voi ex radicali quando i radicali volevano fare i congressi del P.R., già transnazionale e transpartito a Belgrado, con i serbi contro i futuri macellai? Eravate già ex o altro?

Avete voi, voi stessi, o quelli che eventualmente vi rappresentano, fatto qualcosa per cambiare il corso degli eventi? Per evitare i quasi due milioni tra deportati, stuprati, mutilati, torturati, assassinati kossovari, per non parlare dei bosniaci e dei croati e per evitare gli assassinati serbi, anche loro vittime del regime di Milosevic?

Cosa fate ora, oltre che insultare i radicali di oggi, che notoriamente occupano le poltrone che contano, per difendere la costituzione che ritenete oltraggiata? Perchè non tentate di portare in tribunale per questo fatto il Governo, il Parlamento, il Presidente della Repubblica?

Io non vi conosco, a parte Danilo Tornifoglia, per ovvi motivi, mi chiedo, dunque se il Marco Moruzzi firmatario della lettera sia lo stesso che è assessore regionale ed esponente Verde, mi chiedo, se questa ipotesi fosse confermata, perché non straccia la tessera del suo partito che sostiene il governo italiano, che non solo è a favore dei bombardamenti, ma ne partecipa attivamente, perché non lascia il suo scranno di assessore, sorretto da un consiglio regionale di guerrafondai? Ma no, gli "spegevoli e ributtanti" sono i radicali in quanto tali, non fastidiosi tafani delle coscienze individuali, gente da marciapiede, gente che sa di non essere migliore di altri, gente che non vuole gestire il potere, perché al potere non crede. Noi continuiamo imperterriti ad essere noi stessi, cioè irriconoscibili, continuiamo a bestemmiare e a volere identificarci con il diverso, come ci suggeriva nel '75 Pasolini, prima di essere assassinato.

Cari ex radicali, vengo all'accusa di trasformismo, e qua mi viene il dubbio che voi radicali non lo siate mai stati, o lo siete stati in maniera disattenta: sono ormai anni che, oltre alle sedute parlamentari, ai congressi di tutti i partiti, alle convention, alle conferenze stampa delle persone più astruse, dei processi, ecc. ecc., ascolto interventi di archivio alla camera o comizi di Marco Pannella, Emma Bonino, Mauro Mellini, Gianfranco Spadaccia, Enzo Tortora ed è sconcertante come dopo venti anni, al P.R., alla Lista Pannella dicono sempre le stesse cose. Pannella in particolare ripete le stesse cose dice le stesse frasi, racconta la stessa storia d'Italia, da trenta anni. E' una storia diversa, quindi vietata, come è vietata la storia del P.R., e di Pannella, patrimonio di lotte politiche rare in europa e che studiano nei college inglesi, ma non qui, dove le falsità si mescolano all'ignoranza e alla malafede, con il risultato che è in atto un tentativo di genocidio culturale che vede vittime i Radica

li, espulsi da tutto, quando incominciano a rompere i coglioni.

Cari ex radicali, il trasformismo, nella sua accezione politica, è uno strumento utilizzato per rimanere sempre sullo scranno del potere. Vi faccio presente che Pannella e gli atri Radicali, non sono presenti neanche in parlamento (a parte il senatore Milio che non è esattamente un radicale), quando tranquillamente potevamo avere una pattuglia di almeno 10 deputati elargiti dal "Berlusca". Vi faccio notare che non c'è un ministro, un sottosegretario, un usciere "radicale". Vi faccio presente che ad Ancona, come in molte altre città, pur potendo partecipare alle comunali, alle provinciali, stringendo alleanze che pure ci avevano proposto, pur potendo partecipare alla gestione del palazzo ci siamo rifiutati.

Vi faccio notare che quando e capitato che un radicale (non ex) ha preso una responsabilità, da Corrado Sassaroli al consiglio comunale fino a Emma Bonino alla C.E., hanno fatto la differenza.

Emma Bonino, in particolare, unica radicale (non ex) ad avere avuto la possibilità di amministrare la cosa pubblica, ha ottenuto consensi clamorosi ovunque sia intervenuta, ottenendo, unica italiana, l'onore di essere nominata personaggio europea dell'anno, ed ottenendo una analoga onorificenza anche dall'Espresso, il che è tutto dire. Non più tardi di due mesi fa, è riuscita, da sola, da radicale e non-violenta, a ricucire uno strappo nella Costa d'Avorio tra due fazioni in lotta che avrebbe prodotto centinaia di migliaia di vittime. In Italia non è dato sapere, tutto questo ed altro ancora non è dato sapere. E i ributtanti e spregevoli, trasformisti, "bandierole", servi del capitalismo e schiavi del Dio Denaro, agenti della CIA e del Mossad, quelli che sono per i marciapiedi a prendere insulti, sputi e lanci di monetine, quelli che sono la rovina dell'Italia, e del mondo intero, quelli sporchi e truffatori sono i RADICALI. Soprattutto, ma purtroppo non solo, quando a prendere la parola sono gli ex radicali

.

Non basta aver dato l'esempio di come si conducono battaglie non violente con i digiuni della fame, della sete (vi ricordate la faccia di Pannella e la sua voce dopo sei giorni di sciopero della sete per il diritto all'informazione; sciopero della sete fatto in malafede per ottenere potere e onorificenze, certamente), i nudi, le disobbedienze civili, lo spaccio e quant'altro (in questo altro comprendo anche un anno di carcere per rifiuto di indossare la divisa dell'esercito Belga di Olivier Dupuis, nonché il carcere di Cicciomessere, altri non ex). Non basta ricordare, ma forse non lo sapete, che per iniziativa del P.R. oggi c'è un tribunale internazionale dell'Aja per i crimini contro l'umanità commessi nella ex Jugoslavia, la cui competenza riguarda tutte le parti in causa. Lo sapete che a Luglio del '98 è nato grazie a una lotta di anni fatta di digiuni, di firme ecc. il Tribunale Penale Internazionale permanente per i crimini commessi contro l'umanità? Tutto ciò parte di un processo di riforma dell'ONU p

romosso dal P.R.. Lo sapete voi oggi che Pannella e il P.R. propongono di investire una piccola parte dei soldi che vengono spesi in armamenti sofisticatissimi, per "bombardare" di informazione le popolazioni vittime di regimi totalitari che fanno, da sempre, della disinformazione e della propaganda il loro punto di forza? Convinti, come siamo, che le idee hanno conseguenze e che il diritto all'informazione è alla base della civile convivenza, e che si potrebbero così evitare guerre inutili.

Cari ex radicali, alcuni di voi oggi, comprensibilmente, vivono mescendo dell'ottimo vino e servendo manicaretti deliziosi, giocando a carte, filosofeggiando, pensando ai bei tempi andati, quando si era più belli, il sesso aveva altra importanza e le stagioni erano più vere. Mia madre lo dice sempre, una volta l'estate era veramente estate, delle giornate così belle non verranno più. Mio nonno raddoppia il tiro ricordando che niente è più come una volta, i sapori sono cambiati, la gente è diversa! Evviva la diversità, mi dispiace soltanto che nel vostro caso questa nostalgica contemplazione del passato, sia pretesto per insultare chi da una vita lotta per l'affermazione del diritto, delle libertà concrete di tutti e di ciascuno, con passione, con amore e con grande coerenza. Atri dovrebbero essere i vostri obiettivi se, come è vero, vi ritenete libertari, temo invece che nelle battaglie non violente per il riconoscimento di alcune libertà fondamentali che ci vedranno ancora nei marciapiedi e nelle piazze nei

mesi a seguire, noi saremo da una parte e voi dall'altra.... peccato.

Prendo atto che è bastato presentare un simbolo per le europee (censurato), proporre la candidatura di Emma al Quirinale, unica candidatura ufficiale, gradimento popolare più alto, totalmente ignorata dal palazzo, e l'aver dato parola ad alcuni rappresentanti di un popolo intero massacrato e deportato, che si è scatenata o una censura o una campagna di linciaggio e di diffamazione a mezzo stampa dei radicali che produrrà certamente la solita conseguenza: il rafforzamento del regime. Grazie anche a voi, ex radicali.

Cordiali saluti,

Claudio Ferretti

 
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