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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 17 maggio 1999
BONINO E PANNELLA DENUNCIANO I VERTICI DELLA RAI
(Da un lancio dell'Ag. Ansa)

ROMA, 17 Maggio 1999 - Attentato contro i diritti politici dei cittadini, abuso d'ufficio, omissione in atti d'ufficio, frode nelle pubbliche forniture. Sono i reati che Emma Bonino e Marco Pannella ipotizzano nei confronti, tra gli altri, del direttore generale e del presidente della Rai, in una denuncia presentata stamane al procuratore di Roma, Salvatore Vecchione, per lamentare la mancanza di spazi dedicati ai loro gruppi politici da parte del servizio pubblico televisivo. Al centro dell'iniziativa penale - e' detto nell'atto depositato in procura - la ''persistente volontaria esclusione degli stessi Bonino e Pannella da ogni trasmissione di informazione approfondimento politico diffuso dalla Rai''. ''Si tratta di reati continuati - ha detto la Bonino nel corso di una breve conferenza stampa - l'ultimo episodio riguarda l'elezione del presidente della Repubblica. Su 72 ore di dibattiti, approfondimenti, talk-show, all'unica candidata vera e al comitato che la rappresentava sono stati dati 29 secondi dopo

l'elezione. C'e' un lunghissimo dossier per fatti precedenti che giace in procura. Siamo alla vigilia di una campagna elettorale (europee) e noi riteniamo che questo comportamento della Rai configuri delle fattispecie di reato che vanno interrotte altrimenti le regole base del conoscere e del deliberare dei cittadini verranno meno''. Nella denuncia si chiede anche di valutare ''l'opportunita' di chiedere al gip l'applicazione della misura della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio o servizio nei confronti degli attuali organi direttivi della Rai''. Nella stessa denuncia si fa riferimento anche al programma ''Porta a porta'' di Bruno Vespa che, in relazione alla elezione del nuovo capo dello Stato, non ha mai invitato chi ''come Emma Bonino e' stata unanimamente indicata da tutti i sondaggi come la candidata preferita dalla maggioranza degli italiani''.

''Sono almeno trent'anni che la magistratura, in particolare quella romana, copre questi reati - ha detto Pannella - lo sanno tutti che il servizio pubblico e' stato regolarmente inquinato da interessi privati di questa e di quella parte politica, di questo o di quell'esponente del servizio pubblico''. ''E' stata ormai acquisita la convinzione, grazie al comportamento di questo palazzo, dell'impunita'. Ci si trova quasi davanti ad un palazzo di giustizia che, in trent'anni ha acquisito il carattere di mandante, sia pure per omissione''.

 
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