Esprimo solidarietà a Donvito e gli altri. Essere "ostaggi" dei giudici è, nei Tribunali di Napoli, un fatto scontato. E i processi a volte durano fino a pomeriggio inoltrato.
Se qualcuno osa, al momento della deposizione, far presente che è lì da molte ore riceve l'indifferenza o la minaccia del Tribunale.
Per quanto riguarda il permesso della registrazione audio, potrei ricordare che anche sull'accordo delle parti per negarlo, il Presidente può decidere di concederlo per motivi di interesse pubblico.
Così si è comportato ad esempio il Pres. della terza sezione del Tribunale di Napoli, Vincenzo Albano per il Processo "Tangenti per la ricostruzione post terremoto" , che Radio Radicale sta seguendo puntualmente.
Permettetemi ancora di dire che in anni di registrazioni audio di udienze,
ho assistito a decine di casi di incredibili violazioni dei diritti di difesa, perlopiù a danno di tossicodipendenti o ex, che molte volte passano, anche inconsapevolmente, dal ruolo di teste a quello di imputato.
A volte avendo fornito in dibattimento versioni dei fatti differenti da quelle dell'accusa.
Di nuovo solidarietà ai compagni disobbedienti, non passeranno.