Non so che cosa si stato fatto prevenire e proteggere; ed è cosa - almeno da un punto di vista di principio - che è giusto non si sappia. Ma lascia sgomenti apprendere che gli interessati non sono stati avvertiti del pericolo che correvano. L'ho chiesto a Marco Pannella: ne sapevi nulla? E lui: no, anche se non mi stupisce. E quel NO secco mi ha accompagnato per tutta la giornata. Forse si è valutato che si trattasse di minacce senza possibilità di pratica (e tragica) conseguenza. A Riva è stato detto che non c'era di che preoccuparsi: comparivano nel documento solo per fare scena, uno specchietto per allodole; per distogliere l'attenzione dai bersagli veri. Come si fa a sapere che uno è un bersaglio vero o falso, prima che lo sparino?
Insomma: mi pare grave che gli interessati nulla abbiano saputo, di quel che forse qualcuno tramava ai loro danni, che l'abbiano dovuto apprendere dai notiziari televisivi, dai giornali.
A questo punto sarebbe opportuno - per un minimo di decenza - avere una parola ufficiale da parte del Ministro dell'Interno. Che risponda ad alcune semplici e pur importanti domande: perché gli interessati non sono stati avvertiti? Chi ha preso la decisione di non avvertirli? E da chi è stato autorizzato?