a me la questione pare vada vista con prospettiva diversa.noi stiamo dando a questo ceto, a questi tax producer una prospettiva coerentemente liberale, offrendogli un approdo diverso da quello probabile "clerical-conservatore", non so poi neanche se sia esatto definirlo in questi termini, cui si sono rivolti e si sarebbero potuti rivolgere.
c'e' un occasione rara oggi di dare a questa gente un background liberale compiuto e coerente, di farli partecipi di una stagione di riforme contro un assetto che li vede penalizzati e che d'altra parte penalizza le liberta' su piu' e vari piani; non vedo altre forze scardinanti.
farli votare e firmare" sul portafoglio" non significa rinnegare le liberazioni necessarie.
se nei paese anglosassoni maggioranze consistenti sono passate dal 60% dato ai conservatori e alle rivoluzioni antiburocratiche alle maggioranze inisitate per le sinistre di blair e clinton, non mi pare si possa "tacciare le maggioranze tatcheriane" di gretto atteggiamento bottegaio ma solo di scelte di priorita': ribellioni antifiscali e antiburocratiche.
Oggi noi abbiamo da offrire pannella e bonino: con le loro storie!
scusate la confusione da on line