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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 27 maggio 1999
MILOSEVIC/RADICALI: AGENZIE DI STAMPA

KOSOVO: MILOSEVIC, PER I RADICALI E' VITTORIA NON VIOLENTI

PER IL LEGALE DI ARKAN LE ACCUSE NON HANNO FONDAMENTO

Da un lancio dell'agenzia Adnkronos delle ore 16.23

Roma, 27 maggio. La decisione del Tribunale penale internazionale di incriminare Slobodan Milosevic per crimini di guerra e' stata accolta con grande soddisfazione dal Partito Radicale, che la definisce un'''altra vittoria dei non violenti''.

Secondo il segretario del PR, Oliver Dupuis, la notizia giunta dall'Aja ''costituisce un notevole passo avanti per una soluzione di pace nei Balcani, una soluzione basata sulla giustizia anziche' sullo spasmodico tentativo di trattare con il deus ex machina della guerra nella ex Jugoslavia''.

Una stoccata ai pacifisti giunge dal vice presidente della Camera, il Ccd Carlo Giovanardi, che rilava come sia ''davvero singolare che parlamentari come Bertinotti e Manconi, che ogni giorni si riempiono la bocca della necessita' di assumere iniziative da parte dell'Onu, arrivino a paragonare questo atto di giustizia internazionale al missile della Nato caduto per errore sull'ambasciata cinese a Belgrado''. Giovanardi chiede al ''fronte pacifista italiano se ritiene giusto che il Tribunale dell'Onu faccia finta di nulla davanti ai massacri di Milosevic ed ignori le

testimonianze e le documentazioni dell'agghiacciante pulizia etnica voluta e praticata dal leader serbo nel Kosovo''.

Parole di fuoco contro l'incriminazione di Milosevic giungono invece da Giovanni Di Stefano, stretto collaboratore ed avvocato di Zelko Raznatovic, meglio noto come comandante ''Arkan''. Secondo Di Stefano, le prove contro il presidente Milosevic e gli altri ministri del governo serbo ''non hanno alcun fondamento e sono interamente

basate su motivazioni politiche''. Inoltre, secondo il fondatore del ''Partito Nazionale Italiano'', la decisione presa dal Tribunale dell'Aja ''creera' solo ulteriori problemi alla crisi del Kosovo, che non e' una vera e propria crisi ma un problema creato dai Paesi della Nato''.

KOSOVO: MILOSEVIC, RADICALI REPLICANO A MANCONI

Da un lancio dell'agenzia AGI delle ore 17.56

Roma, 27 maggio. - "Le dichiarazioni di Manconi, che ha definito l'incriminazione di Milosevic da parte dell'Onu intempestiva, sono vergognose". Lo ha dichiarato il coordinatore nazionale del partito Radicale Marco Cappato che insieme al consigliere Pietrosanti ha tenuto un breve incontro stampa durante una manifestazione che i radicali hanno inscenato questo pomeriggio davanti la sede dell'Onu in Italia a piazzetta San Marco. I radicali, una decina in tutto, hanno portato manifesti che recitavano, alcuni in italiano, altri in inglese: "Finalmente Milosevic e' incriminato".

"L'incriminazione di Milosevic - haproseguito Pietrosanti - non e' intempestiva, doveva arrivare prima per evitare il sacrificio di molte vite umane. Da anni i

radicali, con Marco Pannella ed Emma Bonino, si battono per assicurare alla giustizia internazionale i criminali di guerra e Milosevic in particolare. Dopo i successi della campagna internazionale per l'istituzione del Tribunale per i crimini di guerra e della Corte penale internazionale permanente, dall'estate scorsa i radicali hanno raccolto oltre 200 mila firme su un appello internazionale per l'incriminazione di Milosevic. Nell'autunno scorso, inoltre, - ha concluso Cappato -un nostro team di esperti legali ha indagato nei Balcani per ricostruire le responsabilita' politiche di Belgrado".

Pietrosanti ha ricordato che "per la prima volta con Milosevic si e' incriminato un Capo di Stato. E' un evento importante perche' affronta quella giurisdizione internazionale senza la quale non e' possibile costruire una pace giusta".

KOSOVO: TPI: DUPUIS (RADICALI), E ORA ARRESTO DI MILOSEVIC

Da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 18.33

BOLOGNA, 27 MAGGIO - All' incriminazione di Milosevic dovra' seguire il mandato di cattura internazionale e l' arresto: e' quanto sostiene il segretario del Partito Radicale Transnazionale, Olivier Dupuis, intervenuto a Bologna ad un dibattito sul Kosovo. ''Se la notizia dell' incriminazione di Milosevic verra' confermata - ha detto, secondo una dichiarazione diffusa dai radicali bolognesi - si trattera' di un grande successo per tutti quei cittadini che si sono espressi con i radicali in questi anni per una soluzione efficace del conflitto nei Balcani. Come gia' accaduto per Karadzic e Mladic - ha continuato - l' incriminazione di un responsabile politico, questa volta con responsabilita' ancora maggiori, aprira' la strada non solo ad un mutamento degli equilibri interni alla Juogoslavia, ma anche a quelli internazionali''.

Secondo Dupuis, ''all' incriminazione di Milosevic dovra' adesso seguire il mandato di cattura internazionale e quindi l'arresto'' e occorrera' pertanto che la comunita' internazionale 'si decida ad entrare in azione per iniziare ad assicurare l' unico requisito per la pace: la giustizia''. Il segretario radicale ha concluso auspicando che ''il Consiglio di Sicurezza, che nel '93 istitui' il tribunale dell' Aja, voglia adesso dare

mandato ad una forza internazionale per l' immediato arresto degli incriminati e per porre fine ai crimini contro l' umanita' commessi in Kosovo''.

KOSOVO: TPI, INCRIMINAZIONE MILOSEVIC 'VITTORIA', RADICALI

Da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 19.03

ROMA, 27 MAGGIO - L'incriminazione di Slobodan Milosevic da parte del Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia e' ''una vittoria della pace, perche' non c'e' pace senza giustizia, e una vittoria dei Radicali''. A sottolinearlo, in una conferenza stampa tenuta in piazzetta San Marco, davanti alla sede della rappresentanza Onu in Italia, sono stati il coordinatore dei Radicali Marco Cappato e il consigliere generale del Partito Radicale Paolo Pietrosanti.

Tra bandiere radicali e cartelli con la scritta ''Finalmente l'incriminazione di Milosevic'', Cappato ha detto che la prossima tappa dovra' essere ''l'arresto di Milosevic e degli altri dirigenti della dittatura''.

Cappato e Pietrosanti hanno ricordato che sono state proprio le 230mila firme contro Milosevic raccolte dai Radicali e consegnate, con un dossier sui crimini, al Tribunale penale internazionale ad aprire la strada all'incriminazione. ''Questa decisione, tuttavia, arriva in ritardo - ha detto Pietrosanti - dopo centinaia di migliaia di deportati''.

 
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