Dichiarazione di Marco Cappato, coordinatore dei radicali, candidato della Lista Bonino alle elezioni europee:
Roma, 30 maggio 1999
"Sembra incomprensibile: ora Silvio Berlusconi, con la sua intervista di oggi ad un quotidiano romano, ha scelto di condurre l'offensiva illiberale contro l'istituto referendario. Raggiunge così - ma perché? - Bossi, Cossutta, Marini, i conservatori e i restauratori partitocratici di tutte le risme. La sua contrarietà all'abolizione del quorum e la proposta di elevare il numero delle firme a un milione rappresentano elementi di una strategia purtroppo ormai chiara: Forza Italia e Berlusconi - e ci auguriamo non tutto il Polo che pure in questo leader ancora si riconosce - intendono raccogliere tutta intera la parte peggiore della tradizione democristiana e missina per offrirle una rivincita dopo le cocenti sconfitte che infliggemmo con divorzio e aborto.
La vittoria di una forza che assume sempre più i connotati di un 'partito illiberale di massa' cattoclericale - mentre nel 1994 si presentò come 'partito liberale di massa' - pregiudica la possibilità di continuare, pur tra mille difficoltà, a mutare l'immagine del paese anche con il ricorso allo strumento referendario: dando, cioè, direttamente la parola ai cittadini. Berlusconi evidentemente confida in inciuci di Palazzo con i suoi avversari di comodo rispetto alla volontà degli elettori".