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Conferenza Rivoluzione liberale
Caporale Cinzia - 30 maggio 1999
re: Marco Perduca

caro marco,

non ho mai dubitato del fatto che Pannella e Bonino rappresentino l'unica possibile eredità storica di un minimo di decenza libertaria in questo paese. Né che, a parte loro, ci sia qualche altro possibile faro di libertà...

Del resto, come te, sono qui, DENTRO al partito, a discuterne.

Giustamente Landi sottolineava la possibile significatività delle istanze liberiste in questo momento, come leva analoga a quelle libertarie nel passato.

Non ne condivido però appieno il ragionamento. personalmente, preferirei che si superasse rapidamente la dicotomia che in quanto tale non mi sembra produttiva. Se nel passto usare quella leva, da sola, non ha portato frutti decisivi, mi chiedo perché in questo caso usare la leva liberista dovrebbe dare esiti diversi...

Non sarebbe il caso di approdare presto al liberalisto "totale", non rinunciando alla coincidenza perfetta delle due istanze? magari si farebbe anche meno fatica a farsi capire dall'elettorato che è un po' disorientato dalla nostra svolta "partite IVA"!

Quanto alla discussione "libertari/libertari radicali", qui non si tratta di sapere se dobbiamo mettere il busto di Lysander Spooner nel salone del PR, oppure se sarebbe il caso di cooptare Marco Bassani o Lottieri...

la contingenza politica è tale per cui la dissezione del concetto somiglia più al proliferare delle sigle cattoliche che alla concretezza dell'iniziativa politica radicale. tuttavia...

in america esiste il libertarian party che prende circa un milione di voti ad ogni elezione. le sue idee sono, appunto, libertarie e non liberalconservatrici. ovviamente, essendo un partito non si batte per la libertà dei soli suoi membri, ma per quella di tutti gli americani. non si vede quindi la ragione per la quale i libertari, per definizione, come sostieni tu, dovrebbero essere persone alle quali interessano le proprie libertà ma non quelle altrui...

la cosa non stupisce. ciò che tu sostieni poteva essere applicato, a rigore, al liberalismo conservatore dello scorso secolo, che si preoccupava della libertà delle classi alte, ma al quale non stava molto a cuore il problema della libertà delle classi basse. al contrario, il pensiero liberatrio, proprio perché si basa sulla "proibizione" di ogni tipo di divieto, si estende allo stesso modo a tutti i cittadini, indipendentemente dal loro status economico e sociale. non si può essere liberatri per sé e non libertari per gli altri!

:) cinzia

 
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