Roma, 3 giugno 1999 - Questa mattina, a partire dalle ore 7.00, Marco Cappato, Paolo Pietrosanti, Daniele Capezzone, Rita Bernardini, Marco Perduca e Mariano Giustino della Lista Bonino si sono recati presso l'abitazione di Bruno Vespa, a Lungotevere dei Mellini numero 34, dove, un'ora e mezzo più tardi, hanno consegnato direttamente nelle mani del conduttore di "Porta a porta" un giornale in cui lo accusano di avere scientificamente estromesso i radicali dalla sua trasmissione, e di avere così posto in essere gravissime condotte di rilevanza penale, punite dal nostro codice sotto forma di abuso d'ufficio e di attentato ai diritti civili e politici dei cittadini.
Vespa ha ritirato una copia della pubblicazione, e si è poi allontanato scortato da un'automobile della Polizia, da un'automobile dei carabinieri e complessivamente da otto uomini delle forze dell'ordine, da lui convocati per l'occasione.
Anche in questo caso (come era già accaduto per il Presidente e il Direttore generale della Rai, che, nella serata di ieri, hanno infatti preannunciato di voler avviare iniziative giudiziarie nei confronti dei dirigenti radicali coinvolti nell'iniziativa), gli esponenti della Lista Bonino hanno invitato Vespa a sporgere subito una querela per diffamazione, nel caso in cui ritenga false o infondate le accuse che gli vengono mosse. In questo caso, infatti, come hanno spiegato i dirigenti radicali, si otterrebbe il risultato di sottoporre al giudizio della magistratura, e soprattutto a quello dell'opinione pubblica, le veridicità e la fondatezza della loro denuncia.
Contemporaneamente, altri esponenti e militanti radicali hanno dato vita ad una analoga iniziativa dinanzi agli studi Rai di Saxa Rubra. In giornata saranno resi noti i modi e i tempi
delle prossime azioni nonviolente.