Presto, chiamate Arpa.li alias Impallazzo, per una versione decente.

Mi hai fatto tornare in mente la mia infanzia livornese, sembrava di stare in una piccola Mosca.

Il maestro elementare, comunistissimo (alla Peppone, naturalmente) come il 90 per cento dei livornesi, ci assicurava che un giorno tutte le industrie sarebbero state del popolo, i padroni solo un brutto ricordo; l'entusiasmo dei piccoli allievi andava alle stelle, sembrava una cosa buona.

Io tacevo, perche' da casa mi giungevano informazioni pesantemente contraddittorie. Ci raccontava delle sue vacanze in macchina (una bella 1500 Fiat, mio padre aveva un vetusto Maggiolino comprato usato) all'est, e delle meraviglie che aveva visto e mostrato ai figli.

Credo fossimo in due, in classe, di famiglia non esplicitamente "rossa", e ce lo faceva pesare ogni momento, con frecciate di fuoco ai "borghesi"... Era affettuoso, pero', a modo suo.

Come diceva "borghesi" lui, non lo avrebbe detto neanche un cobra.

Ricordo distintamente una volta in un negozio, con mia madre. Da fuori venivano gli echi di una delle infinite manifestazioni antiamericane - erano i tempi con i muri pieni di manifesti sulla "imminente terza guerra mondiale".

Il negoziante quasi piangeva: - Tutti rossi, sono tutti rossi...

Primi elementi di educazione politica. :)