a) Ieri, il direttore della Directa Calò, intervistato da Landi per RR, negava che vi fosse stato un travaso di voti leghisti alla Lista Bonino. Esaminando con un certo dettaglio i risultati di alcune città del Nord mi sembrava indiscutibile lo spostamento, perché la crescita con punte del 12-13% per la Lista Bonino coincideva con una forte flessione della Lega, senza spostamenti di sostanza per gli altri partiti. Landi ha incalzato Calò su questo punto, ma Calò ha ribadito la sua analisi. Aveva ragione Landi (e d'altra parte se si ha un po' di esperienza e fiuto politico si arriva a quelle conclusioni). Nell'analisi dei flussi elettorali commissionata dal TG1 emerge che i voti provenienti dall'elettorato ex leghista sono, in termini relativi, i più consistenti: il 20% dell' 8,5% conquistato dalla lista Bonino. Ciò ovviamente non è irrilevante ai fini della traduzione in iniziativa politica del successo conseguito.b) Mi è piaciuto l'approccio politico di Pannella & Bonino nella conferenza stampa di questa mattina. Temevo che venisse posta l'enfasi su percorsi "solitari" e "antipalazzo" scanditi da slogan del tipo "referendum e basta", "chi raccoglie le firme con noi bene altrimenti pereat mundus" e così via. Invece, la sollecitazione, rivolta ad altri interlocutori politici, a realizzare poche riforme chiaramente individuate su alcuni temi economici (e anche questo è significativo) configura un atteggiamento di disponibilità a intromettersi nel gioco politico che mi trova d'accordo. Naturalmente sarà essenziale verificare il grado di "flessibilità contrattuale" che verrà assunto nei confronti delle altre forze politiche, ma le premesse mi sembrano incoraggianti.
c) Quiz della settimana: in quanto tempo verrà dilapidato questo patrimonio di consenso elettorale? Anni, mesi o settimane? (si scherza eh?!, ma chi ha vissuto la storia radicale converrà che è opportuno esorcizzare).