Un investimento miliardario. Berlusconi ha curato da solo gli slogan elettoralida La Repubblica, 15 giugno 1999, pag. 11
di ALDO FONTANAROSA
ROMA - Otto corpi nudi nella penombra, le facce coperte da un passamontagna. Accanto un albero scheletrico e tanta sabbia rossa. Pochi ricordavano i radicali protestare cosi', nel novembre del '95, sul palco del Teatro Flaiano a Roma, contro tv e giornali che snobbavano l'ultimo referendum. Lei, Emma Bonino, istigata da Marco Pannella, ha recuperato questa e molte altre immagini del suo passato radicale per confezionare gli spot che da marzo l'hanno rilanciata sulla scena politica nazionale.
Certo la storia dell'albero scheletrico non convinceva i pubblicitari che, con discrezione, hanno dirottato il sinistro spot, poco alla volta, sulle reti locali, preferendo puntare, per le uscite nazionali, sulla nuova Emma. Sul commissario europeo in tailleur blu d'ordinanza, pasionaria radicale ma anche donna di governo.
D'altra parte, l'investimento economico dei radicali e il numero di passaggi tv era troppo forte, per rischiare un fallimento da nostalgia. Sulle reti Mediaset, tra il primo marzo e l'11 maggio, la Lista Pannella-Bonino ha comprato 217 spot, di cui 93 solo su Canale 5. Una media di tre passaggi al giorno. Altri 50 spot sono stati opzionati fino al 4 giugno. Negli stessi cento giorni, Forza Italia ne trasmetteva 971. Con quale spesa?
Nessuna per Forza Italia se, maliziosamente, si sottolinea la partita di giro che vede il Berlusconi politico pagare la pubblicita' al Berlusconi editore tv. Discorso diverso per i radicali che i soldi, almeno di accordi riservati di cui pero' non c'e' alcuna prova, dovrebbero tirarli fuori. Lo Studio Frasi calcola una spesa di un miliardo 650 milioni per Emma e di 6 miliardi 273 milioni per Forza Italia solo nei primi cento giorni di campagna. Ma ieri il pubblicitario Klaus Davi ipotizzava una "pressione" paragonabile a quella che, tra rigatoni e penne, pianifica la Barilla in un anno: una quarantina di miliardi, tra berlusconiani (30) e radicali (10).
Cifre che potrebbero spaventare chiunque, ma non i folletti della finanza pannelliana che avevano giocato per tempo la carte del "traliccio di riserva". Nel patrimonio mediatico radicale, fino a febbraio c'era anche Radio Radicale 2: si tratta del secondo canale radiofonico di famiglia composto da 17 frequenze distribuite tra Roma, Milano, Firenze e citta' minori come Udine, Parma, Cosenza. All' improvviso i radicali lo hanno venduto (a tal "Nuova Radio") per circa 10 miliardi.
Si tenga conto poi che, gia' da queste europee, scattera' la legge sui rimborsi per le spese elettorali. Alla vigilia del voto, i pannelliani speravano di incassare 6-7 miliardi, che ora diventeranno piu' di 14 grazie al loro successo nell'urna (8,5%). Una campagna infine e' fatta anche di piccole spese, rinfreschi, spot per le tv locali, buoni benzina, conferenze su Internet. E per queste uscite ordinarie, Bonino ha chiarito da tempo ai suoi che il suo stipendio di commissario europeo era, in buona parte, a disposizione della causa. Uno stipendio che, secondo il settimanale francese Nouvel Observateur, ammonta a 24 milioni 742 mila lire al mese.
Fitto mistero sugli strateghi cui Berlusconi aveva affidato la sua campagna, finquando il Cavaliere non ha confessato, perche' premiato a Milano al Grand Prix della Comunicazione insieme alla Yomo, di aver scritto i testi lui in prima persona. L'offensiva mediatica e' stata prepotente, 10 passaggi al giorno distribuiti sulle tre reti Mediaset. La gestione economica dell'operazione e' stata affidata a Giovanni Dell'Elce, il direttore generale della Mondadori, oggi deputato e tesoriere del partito, che rivela i dettagli con la loquacita' di una mummia egiziana. Berlusconi, appena piu' ciarliero, rivendica il diritto allo spot libero e invita alle dimissioni i leader avversari, colpevoli di aver trascurato questa strada. Oltre alle inserzioni nazionali, il presidente di Forza Italia ha comprato altrettanti passaggi su tv locali, centinaia di banner luminosi su Internet (a 50 lire l'uno), ha parlato (gratis) a 90 radio e 113 giornali locali. Una campagna a tutto campo, mai di persona pero'. A viaggiare era il me
ssaggio, mai il Cavaliere.