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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 16 giugno 1999
LISTA BONINO AI SINDACATI: "DI DESTRA? SE E' 'DESTRA STORICA' ."

Roma, 16 giugno 1999

Dichiarazione di Benedetto Della Vedova per la Lista Bonino:

I sindacati accusano ora i radicali di rappresentare la destra anti-sociale. Non comprendiamo.

Non comprendiamo ad esempio cosa centri con la "destra" il fatto che da anni troviamo pericoloso, costoso e costituzionalmente non accettabile il fatto che decine di migliaia di miliardi negli ultimi anni - in gran parte di provenienza pubblica -, siano stati ricevuti ed amministrati dai sindacati al di fuori di qualsiasi controllo pubblico o - persino - privato, secondo la pubblicità prevista dai codici in questi casi.

Non comprendiamo, ancora, cosa vi sia "di destra" nel pretendere che la sanzione per il licenziamento "ingiusto" - salvo che nel caso di discriminazione - colpisca il profitto e la tasca dei "padroni" con l'indennizzo, piuttosto che la funzionalità e l'equilibrio della piccola impresa (16 dipendenti) con la reintegrazione decretata dal giudice. Del resto, per una abolizione o drastica revisione dell'Art. 18 della Statuto dei Lavoratori si sono espressi in molti "da sinistra", compresi Massimo D'Alema e Giuliano Amato.

Infine, non comprendiamo cosa vi sia "di destra" nel difendere le pensioni sociali, che oggi negano non solo il companatico ma persino "il pane" ai milioni che ne usufruiscono, dai sempre "nuovi" e generosissimi "diritti" (che, naturalmente, una volta "acquisiti" non possono venir "intaccati") delle pensioni di anzianità, che le sinistre e le destre democratiche nel mondo non si sognano neppure di chiedere. Oppure nella difesa del connotato di imprenditore-lavoratore (o, se si preferisce, di lavoratore-imprenditore) caratteristica di quella imprenditoria "capitalista" che ha costituito la struttura portante della produzione e dell'occupazione, non soltanto negli Stati Uniti, ma in Gran Bretagna, Irlanda e negli altri paesi che hanno saputo creare ricchezza ed occupazione in questi ultimi anni.

A meno che i nostri contraddittori della "trimurti" - poco interessati in genere alla cultura, soprattutto se liberale - non intendano parlare di "destra storica". In questo caso avrebbero qualche ragione, magari ricordando l'unica "nazionalizzazione" che abbia per mezzo secolo funzionato (fino all'affermazione anche qui dello strapotere corporativo sindacale e confindustriale), quella delle ferrovie, fu in gran parte concepita ed attuata grazie proprio al più illustre dei liberali della destra storica, nemici della sinistra del trasformismo, Silvio Spaventa. Il quale, è vero, ha però evidente agli occhi degli uomini del sindacato di Stato una grave colpa: quella di essere stato il pedagogo di Benedetto Croce e uno dei coautori della "Religione della libertà".

 
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