Caro vernaglione, nel cercare di capire l'exploit della lista bonino, mi sembra più interessante partire dalle origini sociali (piuttosto che dalle origini politiche) dei neoelettori. Sappiamo bene che la lista ha ottenuto voti trasversali, da destra, da sinistra, dal centro, dalle estreme, dal non voto. L'analisi "sociale" credo ci possa dire qualcosa di più.1. La lista ha ottenuto la maggioranza (dico la maggioranza, più del 50 per cento) dei voti dei ragazzi di "primo pelo" (elettorale of course) ovvero dei diciotenni e diciannovenni. Ovvero: se andate in una discoteca, più della metà dei ragazzi maggiorenni presenti hanno votato per la lista bonino.,.....Non solo: gli elettori della lista bonino sono per il 60 per cento fanciulle. Ovvero i neoelettori della lista sono giovanissimi e donne.
2. i suddetti neolettori sono più concentrati nel nord (e più nbel nord ovest che nel nord est), nelle aree metropolitane e nelle fascie sociali a più elevata istruzione (a proposito: il curzio maltese che ne dice, forse i cittadini delle grandi città, più istruiti sono i più manipolabili da campagne pubblicitarie?????).
3. Tutto questo cosa vuo dire? Vuol dire semplicemente che la lista bonino non rappresenta semplicemente un fenomeno politico, ma anche un fenomeno sociale e culturale; e che come tale andrebbe studiato un pochino di più.
4. Che cosa possono mai volere giovani e donne da una lista bonino (a parte "fidarsi" del lavoro e della storia della bonino, e di pannella)?
Due mi sembra che siano i frammenti di analisi ricavabili.
A. in queste elezioni europee é emerso chiaramente che i partiti-apparato, i tradizionali partiti di funzionari e di sezioni, e la politica "ideologica", sono sepolti. Esattamente come sessanta anni or sono, successe ai partiti- comitati elettorali e alla politica dei notabili. E qui onore al merito a chi ha individuato con un notevole anticipo l'avvento della politica basata sulle persone, sulle candidature, sulle leadership. I Ds stanno pagando lo scotto di non averlo a pieno capito. E si che avevano per le mani un'occasione d'oro, un presidente del consiglio che é molto cresciuto nel prestigio politico della pubblica opinione grazie alla gestione della guerra del kosovo e che poteva vantere, alla fin fine, di averla pure vinta la guerra....
B. giovani e donne sono esattamente due figure sociali che sono fortemente ostacolate dalle attuali rigidità del mercato del lavoro italiano. Dunque, aldilà dellle ideologie neoliberiste, mi pare evidente che un qualche nesso ci sia fra proposte programmatiche, figura degli esponenti radicali e fascie sociali e culturali dei neoelettori della lista. Potremo dire che la candidatura e la ragione sociale della lista, Emma Bonino, ha fatto da catalizzatore di queste fascie sociali.
Ma tutto ciò é "permanente" o "volatile"?
E' ovvio che l'elettorato giovane é estremamente volatile, ma non sarei così sicuro della transitorietà del fenomeno sociale e culturale lista bonino...alla fin fine i problemi che sono al fondo della società italiana prevedibilmente continueranno ad esseci anche fra due anni...E se la lista bonino e i radicali cercheranno di rapporesentarli allora non si dovrebbe disperare sulla continuità del successo delle europee..Che cosa questo concretamente vuol dire? Beh questo dovrebbe essere il tema dell'azione politica presente et futura
un saluto non liberista anzi Keynesiano...