Roma, 21 giugno 1999
"Una personalità del mondo economico e degli affari, oltre che politico, come Romano Prodi poteva difficilmente ignorare che le sue dichiarazioni alla videoconferenza della Federchimica avrebbero avuto conseguenze sul mercato finanziario, e sull'euro.
Invece l'ha ignorato. Se il Parlamento Europeo fosse stato già costituito nella sua funzione, non avrebbe mancato di chiedergliene conto. Io lo farò non appena il Regolamento me lo consentirà. E continuo a ritenere che Prodi dovrebbe rimettere il mandato ricevuto nelle mani del Consiglio dei Ministri, per confermarglielo o toglierlo, non solamente per una questione di stile, ma anche di doverosa prudenza verso le istituzioni europee. Bruxelles non è luogo che possa essere considerato adatto a esilio politico di avversari o concorrenti, per promuoverli e così rimuoverli.
Esportare Prodi è a mio avviso contrario agli interessi europei, a quelli nazionali, ed a quelli della riforma federalista e liberale dell'U.E."