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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 21 giugno 1999
IL SEGUENTE INTERVENTO DI MARCO PANNELLA SARA PUBBLICATO DOMANI MARTEDI 22 GIUGNO 1999, SU "IL RESTO DEL CARLINO/LA NAZIONE/IL GIORNO". PREGHIERA DI CITARE LA FONTE

COSA FAREI SE FOSSI CANDIDATO SINDACO A BOLOGNA O ELETTORE ALLE EUROPEE DELLA "LISTA BONINO"

Roma, 21 giugno 1999

La posta elettorale in gioco, con i ballottaggi di domenica prossima, è certo alta, in mezza Italia. In realtà, politicamente, la si gioca in gran parte a Bologna.

La vittoria dell'opposizione al potere comunista e post-comunista, che dura da 54 anni, avrebbe un immenso valore simbolico nell'immediato, anche a livello nazionale.

La conferma - invece - di quel potere garantirebbe, nell'immediato, minor caos politico, soprattutto (ma non solo) nel centro sinistra; a Bologna ma ancor più a Roma.

Al di là dell'immediato, al di là che è in definitiva quel che conta, è ben difficile fare valutazioni e previsioni chiare, univoche: né Berlusconi e/o Fini, né Veltroni e/o Prodi, sembrano avere dalla loro una strategia alternativa al presente, alla decadenza delle nostre istituzioni e della nostra economia. Anzi.

Poiché siamo sollecitati, da destra a pronunciarci sul confronto elettorale in atto (da sinistra - ed è sintomatico! - non ci è giunta, non ci giunge una telefonata, né un qualsiasi segnale di interesse alle nostre posizioni: o sono sicuri - i pazzi - di stravincere, o sono rassegnati a perdere!) non intendo pilatescamente lavarmi le mani dalla faccenda, il cui esito sarà comunque, di grande rilievo.

La Lista Emma Bonino, nel Comune di Bologna, ha riscosso la fiducia, il voto del 10,15% degli elettori; 25.750 voti. Se questi cittadini fossero organizzati, inquadrati, potrebbero risultare determinanti per la vittoria, vittoria del regime o quella della sua opposizione. Ma non lo sono e non lo saranno - almeno a lungo, fin quando anche in Italia partiti liberali "all'americana" non si contenderanno, sempre "all'americana", il voto fra di loro, sulla base del personale politico e dei programmi contrapposti.

Quei voti appartengono d'altra parte a quegli elettori, non a noi. Ma questi elettori, mi sembra, costituiscano per i contendenti bolognesi una sorta di mistero; mistero buffo certo, per lor signori, ma anche mistero drammatico se si è sotto elezioni, o "sotto schiaffo" come accade ai due poli in queste settimane. Io credo, invece, di conoscerli bene, di ri-conoscerli. E saprei come interessarli, forse convincerli. Simulerò il come farei, al posto di Silvia Bartolini e di Giorgio Guazzaloca.

Al massimo giovedì mattina mi recherei, con il mio stato maggiore e con testimonial illustri, in Comune per firmare i 22 referendum "radicali", liberisti e liberali. Ci vorrebbe, certo, un po' di tempo, a sottoscriverli tutti, e da parte di molti, tempo prezioso per le Televisioni, RAI TV e Mediaset, e le "locali" (che hanno grande ascolto). Sempre al posto di Silvia Bartolini o di Giorgio Guazzaloca, preciserei che mi auguro che Governo e Parlamento, i partiti rendano nel frattempo superflui, tutti o in parte, quei referendum; aggiungendo che mi riservo anche di definire il mio voto referendario quando sarò chiamato a darlo. Intanto mi sembra importante sostenere il diritto dei cittadini di poter dire la loro e di poter essere coinvolti in riforme che, comunque, sarebbero di sicura importanza.

Nella polemica fra radicali e Prodi sulla candidatura di Emma Bonino, a Bruxelles prenderei nettamente, subito, posizione. A favore di quel che sarebbe giusto e opportuno, e che tale viene ritenuto dalla pubblica opinione: a favore della Bonino. E farei annunci massicci su stampa e televisioni.

Naturalmente se uno dei due candidati - o entrambi - compisse in tempo, seriamente e con massiccia pubblicità queste due azioni, il movimento radicale non potrebbe non prendere posizioni, non trarre conseguenze. Io stesso, comunque, lo farei, con convinzione e determinazione.

L'"evento" sarebbe così creato, costituirebbe la "novità" di questo finale di campagna, e - sicuramente - coinvolgerebbe, con le immancabili polemiche della concorrenza, l'intera opinione pubblica. Nei 2 giorni residui, già prima delle votazioni, i sondaggi confermerebbero certamente che almeno una buona parte degli elettori della Lista Emma Bonino nelle elezioni europee voterebbero per l'autore di questa - ahimè ipotetica - azione politico-elettorale.

Mi si permetta infine di annotare il fatto, sintomatico, che quanto così "simulato" non sia stato fatto né dai candidati e/o dai loro partiti o consiglieri. Dimostrazione - se ve ne fosse bisogno - di quale sia il "livello dello scontro", e delle "forze" a confronto. Indovinate a chi penso in particolare. Poiché sicuramente indovinate, aggiungo che i loro leader nazionali devono avere le loro ragioni, pessime, per non essersi mossi nemmeno loro. Agli elettori di Bologna il compito quindi d'esser più saggi, capaci e leali di loro.

 
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