con il quotidiano il Mattino a lire 2.500, senza lire 1.000Lettera aperta al leader storico dei radicali
Caro Pannella, ora lasciala "libera"
di Gianfranco Pasquino
CARO MARCO, non ho nessun dubbio che lo straordinario successo della Lista Bonino nasca anche dalle molte, impegnative, originali, importanti battaglie che tu hai iniziato, combattuto, qualche volta vinto, e sempre ripreso con ardore e passione. Sono anche convinto, come Emma ha detto, che esiste un ''popolo radicale'' che per queste battaglie si e' negli anni attivato e sacrificato. Tuttavia, tu, Emma e, se posso permettermelo, io sappiamo benissimo: primo, che se la Lista si fosse chiamata Pannella non avrebbe avuto lo stesso successo; secondo, che il popolo radicale da solo non arriva affatto all'8,5 per cento, mai. Si impongono due riflessioni operative. Esiste un ''fattore Bonino'', del tutto autonomo da Pannella, che si libra nel cielo politico-elettorale dell'Italia e dell'Europa grazie alle proprie capacita', alla propria personalita' e che non e' affatto, come alcuni invidiosi commentatori vogliono fare credere, perche' se ci credono sono davvero mediocri ''mediatico''. Al contrario, e' di grande so
stanza tale che la Commissaria europea Bonino batte il presidente designato della Commissione europea Prodi (con l'attenuante che Prodi non era presente personalmente nella lista per cui, comunque, si e' impegnato alla grande). Quanto al popolo degli elettori-trici della Lista Bonino non e' tutto ''radicale''; al contrario, lo e' in misura molto contenuta. Esiste un elettorato di opinione, urbano, colto, capace di scegliere e di premiare, di differenziare fra elezioni e fra persone, che ha scelto la Lista Bonino non soltanto per il piacere della novita', ma anche perche' vuole davvero un cambiamento. Questo elettorato va molto oltre il popolo radicale e non vuole soltanto testimoniare, ma trasformare; non vuole soltanto stare all'opposizione del governo e all'opposizione dell'opposizione, ma governare processi complessi. Vuole, dunque, un'offerta e una pratica che riguardi i diritti civili, di cui i radicali sono stati, mai da soli, rivendico il mio apporto di cittadino di sinistra, interpreti e protagonisti
, ma anche le politiche sociali, istituzionali ed europee. Poco, molto poco di tutto questo, ma non nulla, come dovremmo avere dolorosamente imparato, si ottiene facendo leva esclusivamente sui referendum. Molto di questo si potrebbe, invece, ottenere attraverso una articolata offerta di governo. Caro Marco, non puoi ne' mettere in frigorifero quei voti per la Lista Bonino ne' incombere su Emma con la tua straordinaria e strabordante personalita', limitando, quasi inevitabilmente, I'espansione del perimetro dell'appello politico e personale di Emma. Non ti sto suggerendo di diventare ''responsabile'' e neppure di andare in pensione. Sto, invece, sostenendo che e' giunto il momento di riformulare, tenendo conto di una pluralita' di opinioni e di apporti, la strategia tua e dei radicali per andare oltre i vostri tradizionali confini, per raggiungere quel popolo che vota Emma, ma non voterebbe te; che firma i referendum, ma vuole anche politiche; che ha energie aggiuntive e voglia di incidere, non soltanto per
rendere piu' grande il Partito radicale, ma per (contribuire a) governare l'Italia e l'Europa. Credo che tu abbia abbastanza saggezza sia per sentire che qualcosa e' stato inadeguato nella tua politica degli ultimi anni, e che il rilancio dei radicali e' dovuto sia alle capacita' di Emma che alla fortunata campagna che qualcuno di noi, non radicale, come me, e all'inizio liberal, lancio' con il Comitato ''Emma for President'', che per capire che il prossimo passaggio sara' rappresentato da una campagna per il governo del Paese: ''Emma for Premier''. Lascia, dunque, libere le energie radicali; non incombere sul futuro imponendo scelte restrittive; sfida chi governa e chi fa opposizione, non chiamandoti fuori ma sul terreno che ne' il postUlivo ne' il berlusconismo sanno coprire: quello di un programma selettivo di priorita' e di soluzioni. Radicalismo e' incidere nel profondo delle decisioni. Certo che avrai compreso qual e' il messaggio, attendo le tue reazioni positive.
Gianfranco Pasquino
Mi piacerebbe fruire anche una eventuale risposta di Emma Bonino