Il ministro del tesoro Giuliano Amato a Giorgio Fossa: non seguite troppo il partito referendario (=lista Bonino) questi prendono voti dai "giovani". I quali potrebbero votarli questi referendum che intendono tagliare le radici ai sindacati (citazione più o meno testuale).
Ieri pomeriggio a Fiorano, ospite della confindustria modenese di Luca di Montezemolo, il ministro del tesoro ha fornito un'emblematica dimostrazione di come si possa fare un'analisi condivisibile senza tirarne le conclusione.
Il dottor Sottile, infatti, per tutto il discorso ha proposto: part-time, lavoro interinale, minor vincoli alle imprese; concetti quali "un nuovo modo d'intentere il lavoro da parte dei giovani, non più alla ricerca di un "padrone", ma di clienti; evidenziando le potenzialità della collaborazione coordinata e continuata; le pensioni: "oggi 2milioni di pensioni sono pagate a ottantenni, come sarà domani?". Insomma tutto ciò che i referendum implicano. Quasi quasi mi convince, anzi mi convince del tutto. Epperò, epperò non le tira le conclusioni. Conclusioni che sarebbero: a questa ricetta che ha dato buoni frutti in altri paesi e darebbe speranza e vita al futuro, si oppongono dei conservatori (e qui anche il "sottile" ci arriva), ma non dice chi sono, e non indica una via per superare questi ostacoli se non il solito, ormai logorroico e pallosissimo: PARLIAMO, CONCERTIAMO, finchè morte non sopraggiunga, dico io.
L'agire per via referendaria non è che io la consideri la panacea di tutti i mali, però quando sento parlarne male gli oppositori ................