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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Centro Radicale - 22 giugno 1999
PE/elezioni/spot/rimborsi

I PASIONARI DI RIMBORSI, SPOT E LUSTRINI

Santa Caterina e l'Obolo.

di Alberto Statera

Repubblica (Affari e Finanza), 21 giugno 1999

Andrea Camilleri, campione del giallo all'italiana, dovrebbe protestare vibratamente quando i spot televisivi miliardari di Berlusconi e della Bonino, sulle reti Mediaset, che a babbo morto sono considerati tra le ragioni del loro successo elettorale, vengono definiti 'un giallo", come- ha fatto 'L'Unità , . Non c'è infatti proprio niente di giallo in quelle campagne televisive a pagamento, se non fa ragione misteriosa per cui milioni di italiani - visti gli spot francamente raccapriccianti hanno dato il loro voto a un signore di mezza età coperto di cerone e con la calza-velatino per dare l'effetto "flou", che enunciava concetti con disarmante semplificazione, e a una signora tutta nervi, ex giovane pasionaria radicale, che, come qualcuno ha osservato, ricorda Santa Caterina da Siena e la bontà totalitaria di quelli che credono di possedere la verità. Si presume che, oltre a Berlusconi, a Pannella e alla Bonino, tutti sapessero che il 4 giugno, pochi giorni prima delle elezioni, era entrata in vigore la nuo

va legge sui rimborsi elettorali, che assegna un "tot" per ogni cittadino italiano che ha diritto al voto. Se i conti che Franco Bechis ha fatto su "Mf" sono esatti, Berlusconi, in base alla legge, riscuoterà un assegno di 44.002.152.621 lire, diconsi 44 miliardi e passa, e la Bonino di 14.226.574.336 lire. E allora dov'è il giallo di cui parla l'Unità? Semplicemente, l'onorevole Berlusconi, prevedendo, come sempre con ottimo calcolo finanziario, il rimborso elettorale spettantegli, ha investito una decina di miliardi in pubblicità sulle sue televisioni con un pari guadagno per la sua azienda di famiglia, e ha pure lucrato i 34 miliardi restanti per Forza Italia. Bechis ha calcolato che gli spot elettorali di Berlusconi si sono così ripagati con un interesse pari al 400 per cento. Qualcuno conosce al mondo un altro investimento che garantisca simili guadagni? Sicuramente no, ma che cosa volete dire a Berlusconi che sfrutta al meglio le leggi della Repubblica? O a Emma Bonino, a Pannella, a Giovanni Negri, a

quanto pare inventore

della campagna mediatica radicale, a Paolo Vigevano, antico tesoriere, o alla Ogivy & Mather", che ha realizzato gli spot? Per non dire del mailing che, a quanto si dice, è costato alla Bonino 2 miliardi e 800 milioni solo di francobolli. Naturalmente, la legge sui rimborsi vale per tutti: Mastella incasserà quasi 3 miliardi, Manconi li supererà, Buttiglione viaggerà come Boselli oltre i 3 e mezzo, Casini ben oltre i 4. Dini, autore del decreto decaduto che autorizzava l'anticipo del rimborsò ai partiti, si dovrà accontentare di meno di 1 miliardo e 900 milioni. Ma a Veltroni spettano più di 30 miliardi: allora è forse lui 'il cretino che ha dimenticato di comprare gli spot"' sul quale ha maramaldeggiato "Il Foglio'? Verrebbe il sospetto di sì, leggendo l'ingenua o reticente dichiarazione a "L'Unità" di Francesco Riccio, tesoriere Ds: Le lettere di Mediaset (con l'offerta di spazi - ndr) arrivarono soltanto pochissimi giorni prima dei 3O giorni di campagna elettorale. Come se i Ds aspettassero le lettere di

Mediaset per programmare le campagne elettorali.In realtà, le cose sono un po' più complicate: pare che tra le altre condizioni poste da Mediaset ci fosse il pagamento anticipato degli spot. Berlusconi - scusate se ci vien da ridere - non aveva problemi ad anticipare soldi alla sua azienda, la Bonino e l'ottimo Vigevano avevano da giocarsi, oltre alla stretta continuità con il capo di Forza Italia e di Mediaset, il ricavato della vendita di Radio Radicale, patrimonio arricchito negli anni con denari pubblici. E Veltroni? Si è dimenticato oppure così si scioglierebbe il canovaccio del giallo lanciato da "L'Unità" i soldi del rimborso elettorale li aveva già impegnati, magari per pagare i debiti de "L'Unità"? Avremmo comunque preferito che qualcuno degli autoesclusi dalla martellante raffica di spot elettorali delle reti Mediaset, invece che denunciare i ritardi delle poste, dicesse: non ci siamo dimenticati, ma pensiamo che la politica si debba vendere in modo più serio, non con spot e lustrini. E poi Veltron

i non sta molto bene incipriato e coi capelli tinti.

 
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