Roma, 29 giugno 1999
"Dopo Bologna è l'ora della RAI-TV, che da 56 anni ammorba, corrompe, tradisce la lealtà della informazione al servizio degli assetti di potere, o grazie a poteri che le si sono asserviti.
Ben più difficile, perché la RAI-TV è l'organo dell'intero sistema partitocratico, e non strumento o espressione di una sua parte, la caduta del Muro della menzogna e dell'inganno televisivo non è per questo più improbabile.
Il servizio da Bruxelles sulla vicenda dei commissari italiani e delle difficoltà della Presidenza Prodi mostra che, ormai, la "parte", la "corrente" interna più ufficiale, più potente, sta perdendo calma e a plomb. Mascherando da "notizie" (come spesso da Belgrado) veri e propri editoriali ("altri, invece, dicono che "), il TG1 delle ore 13.30 di oggi ha propagandato le ragioni dei "poteri forti" e delle ragioni deboli sulla vicenda Commissione UE.
Garante, Commissione di Vigilanza e porto delle nebbie e delle sabbie (inquinatissime) della Procura di Roma, fanno finta di dormire.
Occorrerebbe "commissariare" anche loro, oltre che Viale Mazzini."