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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 29 giugno 1999
RISPOSTA DI MARCO PANNELLA A GIULIANO AMATO

Roma, 29 giugno 1999

L'intervento di Giuliano Amato ci consente finalmente di entrare nel vivo di un dibattito, invece che cozzare contro il muro degli inciuci e dei miseri giochi di Palazzo. Giuliano Amato ricorderà, certamente, ch'io sostenni più di cinque anni, fa prima della definitiva nomina di Santer come Presidente designato, quando egli si dimise inopinatamente (o fu dimissionato?) da Presidente del Consiglio italiano, che sarebbe stato opportuno e possibile che l'Italia lo proponesse in alternativa al politico lussemburghese. Ma allora Amato mi rispose che preferiva un anno sabbatico dalla politica, il ritorno all'università. E ho trovato francamente errato, e cieco, oggi non indicare lui, piuttosto che Prodi, per esiliare uno scomodo "alleato", promuovendolo.

Ciò non inutilmente premesso, rispondo ad Amato, direttamente:

I temi del mercato interno, e dell'armonizzazione fiscale sono e devono essere sicuramente centrali. Ma il "dicastero" corrispondente, le competenze conferitegli dai Trattati e dall'organizzazione della Commissione sono consistenti, certo, ma nettamente marginali.

Emma Bonino ha chiesto a 22 milioni di famiglie italiane l'aiuto e il voto alla Lista per evitare di "essere cacciata da Bruxelles" per gli stessi motivi per i quali non era stata presa in considerazione la grande popolarità della sua "candidatura" a Presidente della Repubblica. Il Parlamento Europeo ha chiesto a gennaio, che i Commissari vengano scelti prevalentemente fra gli eletti al PE, assicurino una adeguata quota femminile, abbia esperienze comunitarie. Il voto dei suoi elettori, dunque, verrebbe al massimo rispettato se aiutasse a determinare non la eliminazione ma la conferma in Commissione di Emma Bonino.

Amato sa quanto Emma Bonino sia stata e sia considerata come un'ottima "governante" europea sia dalle classi dirigenti sia dall'opinione pubblica, che è stata coinvolta dall'opera di Emma, dando maggior forza e sostegno alla Commissione e dalla UE. E' dunque inutile mettere in lizza una "competenza", per quanto seria, con le tante che sicuramente si potrebbero richiedere e ottenere con e per lei.

Sulla Bonino si è riformato il vecchio riflesso della "conventio ad escludendum" contro noi radicali, e non solamente contro di me, che in mezzo secolo ha conosciuto una sola eccezione, che è stata straordinariamente positiva per il paese e per l'Europa, oltre che per noi tutti. Poiché non si tratta, con noi, di avere "comunque, posti" a me sembrerebbe ormai più serio porci il problema se Prodi debba assolutamente restare, non solamente Monti, rischiare di non ottenere la fiducia del PE.

Io ho grande stima per Mario Monti. Non capisco proprio perché mai con quel po' pò di problemi che il Governo ha, non si debba ora offrire a lui quella responsabilità ministeriale che Emma Bonino aveva rifiutato (come d'essere "governatrice" del Kosovo) per continuare la sua opera di Commissaria.

per ultimo, specie con Prodi Presidente, non amo l'odore di lobbying di poteri forti con ragioni debolissime che sento fin troppo, volto a sbarrare il passo a Emma Bonino.

 
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