(ANSA) - HELSINKI, 29 GIU - ''CI SONO ALCUNI CAMBIAMENTI CHE

NON POSSONO ESSERE FATTI SENZA UN COINVOLGIMENTO DIRETTO ED

ATTIVO DEI SINDACATI O DELLE PARTI SOCIALI''. E ANCORA: ''SENZA

IL CONTRIBUTO E IL CONSENSO DELLE PARTI SOCIALI NESSUNA POLITICA

DI CRESCITA E PER L' OCCUPAZIONE POTRA' FUNZIONARE''. ROMANO

PRODI, PRESIDENTE DESIGNATO ALLA COMMISSIONE EUROPEA, PARLA AI

QUASI MILLE DELEGATI AL CONGRESSO DELLA CONFEDERAZIONE DEI

SINDACATI EUROPEI (CES), MA, ALLA VIGILIA DEL VARO DEL DPEF, LE

SUE PAROLE NON POSSONO NON FAR PENSARE ALLE POLEMICHE TRA

ESECUTIVO E SINDACATI SULLE PENSIONI E AL RISCHIO DI UN 'AUTUNNO

CALDO'. PARLANDO CON I GIORNALISTI, PRODI PREFERISCE NON

COMMENTARE LO SCONTRO IN ATTO, MA AGGIUNGE: ''E' CHIARO CHE IL

MIO DISCORSO VALE PER L' EUROPA E, QUINDI, ANCHE PER L'ITALIA''.

DUNQUE, PER L' EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, IL DIALOGO CON LE

PARTI SOCIALI E' NECESSARIO. I SINDACATI E UNA PARTE DELLA

SINISTRA SI CHIEDONO SE CI SIA UN LEGAME TRA LA POLEMICA SULLE

PENSIONI E LA SCONFITTA ELETTORALE DEL CENTROSINISTRA A BOLOGNA.

MA PRODI, NONOSTANTE SI TRATTI DELLA SUA CITTA', NON HA VOGLIA

DI PARLARNE. IL CONGRESSO DI HELSINKI, INVECE, DIVENTA L'

OCCASIONE PER RIVEDERE I LEADER DI CGIL, CISL E UIL, CON I QUALI

L' EX PREMIER HA FATTO UNA RIFORMA DELLE PENSIONI E CHE INCONTRA

NEL MOMENTO PEGGIORE DEI LORO RAPPORTI CON D'ALEMA. CALOROSO L'

ABBRACCIO CON COFFERATI, D'ANTONI E LARIZZA, CON I QUALI SI E'

ANCHE INTRATTENUTO A PRANZO. (SEGUE).

CU/ARS

29-GIU-99 14:58 NNNN