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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 4 luglio 1999
DPEF: DELLA VEDOVA, SALVI NUOVO LAFONTAIN?

Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, eletto al Parlamento europeo per la Lista Bonino:

Roma, 4 luglio 1999

"Dopo lo stop alla riforma delle pensioni, il Dpef sancisce la rinuncia del Governo anche ad una pur timida riforma del mercato del lavoro. Il neo-Ministro Cesare Salvi, infatti, annuncia oggi di aver bloccato le misure di flessibilità, prima tra tutte la revisione delle norme dello Statuto dei lavoratori che sanciscono la illicenziabilità nelle piccole aziende sopra i 15 dipendenti. Può darsi che in questo modo il Ministro, come si propone, placherà le ire dei sindacati. L'unico effetto certo, però, è che a fronte di qualche centinaio di possibili licenziamenti 'scongiurati', avremo qualche decina o centinaia di migliaia di assunti in meno e di lavoratori in nero in più. Bel risultato.

Mentre in Italia gli elettori scelgono in massa partiti e uomini propensi alla liberalizzazione dei mercati e alla libertà economica, il Governo si arrende ai sindacati e rinvia irresponsabilmente le riforme economiche. Gerhard Schroeder ha avuto il coraggio, per dare un po' di slancio riformatore al suo Governo, di allontanare il Ministro Lafontain troppo vicino ai sindacati: D'Alema, stando alle prime dichiarazioni di Salvi, sembra aver compiuto il cammino inverso.

A maggior ragione, quindi, quella del diretto coinvolgimento dei cittadini nel processo riformatore attraverso i referendum si dimostra l'unica via perseguibile, almeno in tempi certi e necessariamente urgenti.

Se i Governi e il Parlamento non hanno la forza di farlo, gli italiani sapranno respingere l'arroganza prepotente dei sindacati conservatori, il cui potere rappresenta per il paese, come scrive oggi il poeta Ceronetti su La Stampa 'un'umiliazione permanente'".

 
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