Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, deputato europeo della Lista Bonino:
Roma, 8 luglio 1999
"Gli ordini professionali italiani rappresentano un fattore di rigidità e scarso dinamismo, che finisce per penalizzare tanto i giovani incapaci di aggirare i meccanismi di cooptazione che sbarrano la strada all'esercizio della professione quanto le imprese e gli utenti.
L'indicazione contenuta nel Dpef per una liberalizzazione delle professioni è quindi sacrosanta: una volta ancora il Polo perde l'occasione di dimostrare nei fatti la propria propensione per un paese ed un'economia veramente liberali.
Altra faccenda è la necessità di impedire che l'abolizione degli ordini venga sottratta ai normali iter legislativi o prepari il campo al prevalere di interessi affaristici per loro natura oligopolistici e antimercato, ad esempio nel settore dei lavori pubblici.
Il compito delle forze liberali, se ci sono, è quello di garantire la piena affermazione del mercato e del principio delle pari opportunità e della meritocrazia per i professionisti; non quello di difendere interessi costituiti, privilegi e apparati burocratici che poco o nulla hanno a che fare con una società aperta e con una economia competitiva".