da http://www.affaritaliani.it/index.htmlBossi crolla ai "minimi storici", dopo la de'bacle delle europee. La Bonino si sgonfia per colpa di Pannella. Ad approfittarne, secondo i sondaggi, sono: il Polo, che vola oltre il 50%, e Forza Italia, che guadagna il 10% rispetto alle ultime elezioni per il parlamento di Strasburgo. Lo rivela Luigi Crespi, responsabile della società demoscopica Datamedia dopo la vittoria del Centrodestra al ballottaggio per le provinciali di Padova.
La Lega soffre di "una crisi imbarazzante - dichiara Crespi - aveva gia' perso moltissimo alle europee, sembrava avere ancora pochissimo da perdere e invece e' scesa ulteriormente, dal 4,5 al 3,3 per cento". Ma le sorprese non finiscono qui. Anche la Lista Bonino e' crollata al 5,2 dall'8,5 per cento raccolto alle elezioni europee. "Non ha saputo gestire il post-elezioni - ha detto Crespi - Emma da sola ha raccolto 1 milione e 200 mila voti, ma da quando e' tornata ad apparire abbinata a Pannella non ha piu' avuto la stessa capacita' aggregante e chi ha curato la campagna elettorale lo sapeva". Ne ha approfittato il Polo che con i voti sfuggiti alla Lega e alla Lista Bonino ha raggiunto il 51% dei consensi nazionali: "Osserviamo la tenuta del Ccd (mantiene il 2,5% delle europee) - ha detto Crespi - la ripresa di An (dal 10 al 14%), il momento piu' entusiasmante che Forza Italia abbia mai conosciuto (dal 25,2 al 34%)".
"Il Nord si e' liberato della Lega e Bossi non ha piu' fascino nemmeno per i suoi" - ha spiegato Crespi, commentando la migrazione dei dirigenti leghisti nell'orbita di FI. L'analisi post-elettorale fatta dai leghisti secondo Crespi e' stata "completamente sbagliata: a una settimana dal voto altamente simbolico di Bergamo (dove la Lega e' stata sconfitta dal Centrodestra nel ballottaggio per il presidente della provincia), a Pontida Bossi ha accusato gli altri dirigenti di non essere stati abbastanza secessionisti". In realta' "se all'opposizione la Lega poteva essere uno stimolo per i governi locali al potere non ha dimostrato di saper mantenere quanto prometteva''. Il successo elettorale del 1996 (11%) e' stato raggiunto "perche' la Lega rappresentava interessi diversi da quelli del Polo e dell'Ulivo", quando Bossi ha lanciato la secessione l'elettorato ha capito che "dietro la parola d'ordine Dio Po' non c'era un programma organizzativo e il sogno della Padania non poteva realizzarsi". Non meno ha inciso
la posizione tenuta da Bossi sulla guerra che "ha portato la Lega su due campi contrapposti - ha detto Crespi - in quanto non si poteva conciliare la secessione e l'autodeterminazione delle regioni del Nord, con l'appoggio ad un dittatore centralista come Milosevic".
"Gli italiani sembrano tutti innamorati di Silvio Berlusconi - ha detto Crespi - anche se il dato potrebbe essere 'dopato' dall'incredibile sequenza di successi del Polo". Ai risultati delle europee hanno fatto seguito le vittorie a Bologna, Arezzo e Padova, e' "il modo migliore per prolungare il rapporto con gli italiani - ha detto Crespi - che hanno una vera e propria passione per quelli che vincono e Berlusconi quest'anno ha vinto di tutto, dal campionato ai fortini verdi (Bergamo), bianco (Brescia e Padova) e rosso (Bologna).
Per quanto riguarda la sinistra, i Ds hanno mantenuto le loro posizioni: dal 17,4 delle europee hanno recuperato fino al 18%. "Il Ppi - osserva Crespi - che alle europee aveva tenuto il 4,3%, e' ora sotto il 2%. Perdono i Socialisti dello Sdi, i Verdi e tutta la coalizione di governo che arretra al 33,2 per cento".
Qual e' stata la strategia vincente del Cavaliere?
"Berlusconi ha dovuto fare ben poco, gli e' bastato continuare a premere l'acceleratore sui temi forti della sua campagna elettorale, sicurezza ed economia e l'opinione pubblica ha premiato chi ha sentito rappresentare la coerenza''.