1) Il collegio non è affatto semplice, contrariamente a quello che si pensa dopo la vittoria di Guazzaloca. Dubito che la sinistra perda due volte di seguito a Bologna: ricordarsi di Parma, dove persero il comune ma dopo hanno riconquistato la provincia. Dopo la crescita impetuosa dei consensi degli ultimi mesi, una eventuale sconfitta sarebbe una battuta d'arresto troppo grave per Emma, e dunque per la lista, in termini di immagine e di consensi, con la conseguente riduzione del potere di negoziazione. Non sono sicurissimo che Berlusconi si strapperebbe i capelli se Emma fosse sconfitta a Bologna 12; c'è per lui un problema di insidia alla sua immagine, e soprattutto di concorrenza su una parte estesa del suo bacino elettorale.2) Per come Berlusconi ha impostato i rapporti con la lista Bonino, un'accettazione della candidatura, per quanto noi potremo strepitare e negare, potrebbe essere percepita (e in politica l'apparenza è sostanza) in fondo come un piccolo cedimento al tentativo berlusconiano di "separare" Bonino da Pannella. Non so AN, ma Forza Italia e CCD vogliono acquisire il patrimonio di voti di Emma senza pagare il prezzo politico di un'eventuale alleanza. Le ultime uscite di Berlusconi non sono altro che questo, oltre al tentativo di ridimensionare l'immagine di Emma per i motivi di cui sopra. Naturalmente molto dipenderebbe dalla nostra capacità di "contrattare" la candidatura, ma questa onerosa operazione non è a mio avviso né utile né opportuna ora, per il motivo che indico al punto successivo.
3) Se riusciremo a mantenere più o meno intatto il patrimonio di voti fino alle prossime politiche (non cadendo, fra le altre cose, nella tentazione di presentarci alle prossime regionali), quella sarà la sede per strappare, al Polo o al centro sinistra o allo schieramento con cui ci alleeremo (se decideremo di farlo), risultati in termini programmatici e di seggi. Non siamo più nella condizione di doverci aggrappare ad una candidatura in un collegio per derivarne visibilità e risultati politici. L'8,5% fa "massa critica" e consente di conseguire un "menu" programmatico molto più ricco di quello che si potrebbe chiedere al Polo come corollario della candidatura al collegio di Bologna.