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Conferenza Rivoluzione liberale
Poretti Donatella - 16 luglio 1999
BONINO, PANNELLA E I CORTIGIANI
Offerte e profferte alla coppia radicale

da IL CORRIERE DELLA SERA, venerdi' 16 Luglio 1999

di FRANCESCO MERLO

La descrivono come la contadina dei racconti popolari che ripete ogni momento: "Quel che il vecchio fa e' ben fatto". La raffigurano rincantucciata nell'essere assoluto Marco Pannella. Una specie di Emma Bovary che ha bisogno di Casini per peccare; o che, tentata da Berlusconi, riesca finalmente a tradire e a liberarsi. Come un altro Rutelli o un altro Taradash, un politico di scuola radicale insomma, ma finalmente e definitivamente normalizzato, smantellato, e dunque affidabile. Deputato del Polo a Bologna, o magari sindaco da qualche altra parte, o ancora rappresentante del Paese chissa' dove.

L'operazione e' soprattutto ingenua perche' chi volesse sfruttare le contraddizioni, che ci sono e sono pure robuste e fisiologiche, tra la piccola Bonino e il grande Pannella, chi volesse infilarsi come un cuneo tra gli imbarazzi, i silenzi e gli interludi che da vent'anni i due si contrappongono, a volte anche per mesi, chi volesse davvero separare il pensiero istituzionale radicale dalla famosa politica sui marciapiedi dovrebbe misurarsi con altri tormenti e utilizzare mezzi piu' raffinati del tentativo di corruzione pubblica che e' l'offerta, da parte del Polo, del collegio di Bologna 12 (quello che era di Prodi), per giunta avvelenato, e che la Bonino non accetterebbe in nessun caso.

Berlusconi la sbeffeggia in pubblico e le chiede scusa in privato, le intima - letteralmente - di "sbrigarsi a scegliere" e poi la prega di partecipare ad "un incontro politico martedi' a Strasburgo tra "voi" e "noi"". Ai suoi fidatissimi gregari affida l'idea letteraria che Emma senta su di se', cera molle e sensibile, i colpi di pollice del suo creatore, che sia una virtu' passiva, una testa nella quale il padre ha installato un'intelligenza prefabbricata. E subito parte l'offerta: disprezza la merce per comprarla.

E' difficile dire come andranno a finire queste faticose pulsioni di Berlusconi, come evolvera' il suo apprendistato nell'arte di amare. Di certo la Bonino, grazie all'otto e mezzo per cento alle Europee, e' corteggiata da tutti e riceve proposte stravaganti da chiunque. Da molti imprenditori, tra i quali Benetton, Marzotto e Della Valle, e dai giovani industriali della Marcegaglia, da un corteggiatore di professione come D'Alema e dal suo callido consigliere- ministro Amato, persino da Di Pietro il quale dimentica che la Bonino e Pannella hanno inventato la parola giustizialismo, organizzato la dignita' degli inquisiti di Tangentopoli.

A tutti, i radicali rispondono sempre e comunque la stessa cosa, a tutti propongono di partecipare "in blocco" alla battaglia dei referendum, idea e parola logora che ha perduto il carattere di sacrale eccezionalita' e di prodigioso rimedio. Tanto piu' che sono venti i referendum della "rivoluzione liberale", venti referendum che forse, in teoria, potrebbero radicalmente cambiare l'Italia ma che sono pure il rischio doloroso di Emma Bonino, quello di perdersi o, se preferite, di ritrovarsi nel suo luogo d'origine: il marciapiede radicale. Eppure quell'otto e mezzo per cento di italiani che ha votato per la lista Bonino lo ha fatto, ci pare, per premiare una capacita' di governo radicale, o meglio ancora per dar forza a una speranza di radicalita' al governo, per incoraggiare una politica che sia come la Bonino, minuta, nervosa, irrequieta e mercuriale.

E invece Emma, aggredita dalle carezze dei suoi corteggiatori, dall'accanimento terapeutico dei suoi estimatori, spaventata da tutta l'agra generosita' che la circonda, non riesce per ora a far fruttare il suo successo e non vede altra scelta all'infuori di Pannella, dell'orgoglio della separatezza, dell'ipertrofia espressionista dei referendum. "Il mio posto nel Palazzo - dice Pannella - e' quello riservato agli addetti alle pulizie. Mi fanno passare come capo-popolo perche' temono che io possa apparire come statista". Ecco: c'e' qualcuno disposto a togliersi dalla prima fila e ad offrire alla donna delle pulizie Emma Bonino un vero posto di statista? State sicuri che in questo caso anche Pannella, volente o nolente, si farebbe da parte.

 
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