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Conferenza Rivoluzione liberale
Poretti Donatella - 23 luglio 1999
RIMBORSI ELETTORALI / A parole i partiti romani non li vogliono, nei fatti li pretendono
Ecco le prove dell'inganno

Il tesoriere della Lega Balocchi smaschera gli ipocriti e i demagoghi

Da La Padania, pag. 1 - venerdi' 23 luglio 1999

di Dimitri Buffa

Presi con le mani nella marmellata. Anzi nei rimborsi elettorali. Che a parole dicono di aborrire e contro i quali, anzi, raccolgono persino le firme per un nuovo referendum abrogativo, ma che nei fatti prenotano presso l'erario sin dal giorno dopo le elezioni europee. Quando non quattro giorni prima, come ha fatto Forza Italia. Gianfranco Fini, Mariotto Segni, il tesoriere di Forza Italia Giovanni Dell'Elce, Giacinto Pannella detto Marco, il neo presidente della Commissione Ue Romano Prodi, il sindaco di Roma Francesco Rutelli e l'ex pm Antonio Di Pietro si trovano insomma uniti da questa imbarazzante situazione di incoerenza allo stato puro e almeno per

una volta dovranno avere il pudore di abbozzare. Autore della "tana", Maurizio Balocchi, tesoriere della Lega Nord per l'indipendenza della Padania, che ieri si aggirava visibilmente soddisfatto per la sala stampa della Camera dei deputati mostrando a tutti i cronisti le quattro richieste di rimborso elettorale firmate dai Democratici, dalla Lista Pannella-Bonino , da An e da Forza Italia. Le prime tre erano gia' state protocollate presso la presidenza della Camera dei deputati sin dal 14 giugno, cioe' un giorno dopo le europee, la quarta, quella del Cavaliere, era stata addirittura spedita il 9 giugno, quattro giorni prima delle elezioni. E poi dicono che non e' un vero mago della finanza e dei sondaggi!

Sara' pure vero che la coerenza e' la virtu' degli imbecilli, come dicevano gli illuministi, ma - erano

di questo tenore i commenti sarcastici che si raccoglievano in giro - anche alla faccia tosta dovra' pur esserci un limite. Basti pensare che le cifre che percepiranno questi quattro partiti messi insieme

sono, con una somma di quasi 85 miliardi, da sole pari a oltre la meta' di quanto spettera' a tutte le

formazioni politiche che hanno partecipato alle europee. Piu' precisamente a Forza Italia che fa la parte del leone andranno 42 miliardi e mezzo, a Fini e a Mariotto Segni quasi 17 miliardi e mezzo, a Pannella 14 miliardi e 300 milioni e ai Democratici (di quella che Balocchi ha definito la "triplice" Prodi, Di Pietro e Rutelli) altri 13 miliardi e cento milioni tanto per gradire. Altra chicca: dalla ri-

chiesta di rimborso firmata in prima persona da Marco Pannella, viene fuori che la "lista Bonino" e' da considerarsi come una filiale della casa madre che porta il suo nome. Infatti sebbene i voti siano andati soprattutto alla ex commissaria europea, i soldi verranno accreditati sul conto corrente numero 27/7348, agenzia 1 del Banco di Napoli (quella della Camera dei deputati), intestato per

l'appunto alla lista Pannella. Insomma voti Bonino e paghi Pannella. A commento di questa grottesca situazione Balocchi ha ribadito quanto gia' detto ai tempi dell'approvazione della legge del 4 per mille e poi di quella sui rimborsi: "si sono agitati, hanno detto di tutto contro il sottoscritto e raccolgono persino le firme per un nuovo referendum abrogativo, ma quando e' stato al dunque hanno preferito perdere la faccia che quei quattrini. Ironia della sorte, proprio i quattro gruppi

politici che si dichiaravano piu' contrari a questo finanziamento pubblico oggi ne incassano da soli piu' della meta'. E quello che ha fatto piu' di altri demagogia, penso a Di Pietro che addirittura scrisse su "Oggi" che chi chiedeva quei soldi li rubava agli italiani, oggi si scopre avere gia' fatto, molto tempestivamente, domanda allo Stato per incassarli. Spero solo che gli elettori, padani e non,

sappiano come regolarsi nelle prossime occasioni di voto". Da oggi chi firmera' a Torino ai banchetti di An a sostegno dei referendum contro il finanziamento pubblico dei partiti e per

l'abrogazione della quota proporzionale nella legge elettorale ricevera' mille lire. Per chi ancora avesse avuto dei dubbi riguardo la differenza tra la morale della politica italiana e quella della politica padana adesso c'e' una bussola in piu' con cui orientarsi.

 
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