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Conferenza Rivoluzione liberale
Radio Radicale Antonio - 26 luglio 1999
Innanzitutto firma tutti i venti referendum. E poi credi, in politica e in democrazia bisogna che le cose siano rese possibili e compatibili, a nulla serve, se non nella prima fase del confronto, fare gli integralisti di classe, anche perché le classi non esistono più e, sempre, sono proprio quelli che consideri "i tuoi" a mancarti vicino.

Bisogna pensare all'equilibrio possibile, determinabile nella situazione data. E poi gli imprenditori piccoli e medi, nella generalità, sono vittime di questo sistema (la Confindustria non ha aderito ai referendum che invece sono appoggiati dalle altre associazioni di categoria, commercianti, artigiani, giovani imprenditori. agricoltori ecc....).

Pensa alle tue priorità ideologiche e personali, pensa come vorresti il mondo e cosa vorresti per te, pensa alla reale possibilità di conseguire un passaggio positivo nel senso da te auspicato, a questo punto apri la tua scacchiera e muovi quel che puoi: ti accorgerai che la partitocrazia e la sindacatocrazia sono il maggior problema per l'Italia, che il federalismo europeo è strategicamente importante subito per gli Stati Uniti d'Europa e per un sistena di difesa comune nel quadro degli equilibri mondiali dominati oggi da "un più forte" che per fortuna lo è grazie ad un assetto fortemente democratico che di per se è garanzia per l'oggi ma non può esserlo in assoluto, tanto più che hanno difficoltà ad accettare una Corte Penale di Giustizia internazionale e che non pagano la loro quota all'Onu di fatto indebolendo ciò che invece occorre fortificare (Onu e Tribunale Penale Internazionale Permanente e quanti più organismi sovranazionali possibile).

Viva, caro Vatinno, un onda di imprenditoria e di rivoluzione liberale, non fossilizzarti su vecchi e vuoti principi che non portano da nessuna parte.

 
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