Due punti di riferimento, Thoreau e Gandhi[da rivista telematica www.katalibri.com]
di Sandro Magister
Onorevole Bonino, dopo il successo elettorale ecco la raffica di referendum. Perché proprio quelli e non altri? C'è un disegno che li tiene assieme?
"Il ruolo che da sempre cerchiamo di assumere è quello di promotori della rivoluzione liberale. Per noi non è uno slogan. Si tratta piuttosto di una serie di riforme puntuali, economiche innanzitutto, ma poi istituzioni e sulla giustizia. Che vanno perseguite simultaneamente per essere efficaci e trasformare davvero il nostro paese".
Quali sono i suoi più amati maestri? Non Marx, pare.
"Due pietre miliari della cultura radicale sono il filosofo americano della prima metà dell'ottocento, Henry D. Thoreau (l'autore di "Walden o la vita nei boschi"), inventore e teorico della disobbedienza civile, e poi Gandhi. Entrambi furono uomini di pensiero e di azione, come cerchiamo di fare noi radicali".
Oltre a questi, quali altri autori raccomanderebbe a un neofita della rivoluzione liberale?
"Penso ancora ad autori completi, di cui conoscere anche la vita. Ignazio Silone, i fratelli Rosselli, Ernesto Rossi".
E tra i libri recenti? Ce n'è qualcuno che ha letto con piacere?
"I libri di due personaggi che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare di persona e che mi paiono destinati a lasciare, ciascuno a modo suo, un segno. Parlo di "Soros su Soros" di George Soros, e "Per adesso", di Carlo De Benedetti".