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Conferenza Rivoluzione liberale
Radio Radicale Sergio - 27 luglio 1999
EMMA BONINO
Due punti di riferimento, Thoreau e Gandhi

[da rivista telematica www.katalibri.com]

di Sandro Magister

Onorevole Bonino, dopo il successo elettorale ecco la raffica di referendum. Perché proprio quelli e non altri? C'è un disegno che li tiene assieme?

"Il ruolo che da sempre cerchiamo di assumere è quello di promotori della rivoluzione liberale. Per noi non è uno slogan. Si tratta piuttosto di una serie di riforme puntuali, economiche innanzitutto, ma poi istituzioni e sulla giustizia. Che vanno perseguite simultaneamente per essere efficaci e trasformare davvero il nostro paese".

Quali sono i suoi più amati maestri? Non Marx, pare.

"Due pietre miliari della cultura radicale sono il filosofo americano della prima metà dell'ottocento, Henry D. Thoreau (l'autore di "Walden o la vita nei boschi"), inventore e teorico della disobbedienza civile, e poi Gandhi. Entrambi furono uomini di pensiero e di azione, come cerchiamo di fare noi radicali".

Oltre a questi, quali altri autori raccomanderebbe a un neofita della rivoluzione liberale?

"Penso ancora ad autori completi, di cui conoscere anche la vita. Ignazio Silone, i fratelli Rosselli, Ernesto Rossi".

E tra i libri recenti? Ce n'è qualcuno che ha letto con piacere?

"I libri di due personaggi che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare di persona e che mi paiono destinati a lasciare, ciascuno a modo suo, un segno. Parlo di "Soros su Soros" di George Soros, e "Per adesso", di Carlo De Benedetti".

 
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