(AGI) - Roma, 28 lug. - La segreteria del Pri ritiene che "la sinistra, ma anche il Polo, stanno sbagliando nelle loro reazioni all'iniziativa referendaria dei radicali. Non si puo' parlare, a proposito di queste iniziative, di un attacco al Parlamento o alle liberta' sindacali. Lo strumento referendario e' previsto dalla Costituzione e regolato da una legge. Le procedure assegnano alla magistratura il controllo sulla ammissibilita' dei quesiti e sul raggiungimento da parte dei proponenti il numero minimo di firme richieste. Dunque - secondo il Pri - il referendum e' uno strumento costituzionale e nessuna legge, tranne la Costituzione, che del resto non e' modificabile per referendum, puo' essere considerata una garanzia ineliminabile di liberta'".