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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Ottavio - 28 luglio 1999
Dal sito Gay.it, dibattito sui referendum: comunicato di InformaGay e risposta inviata alla redazione

REFERENDUM LIBERISTI O SOLO SCELLERATI? Per InformaGay Franco Mittica

"In particolare alcuni di questi referendum aprirebbero la possibilità di istituzionalizzare atteggiamenti discriminatori e penalizzanti anche per lavoratori e lavoratrici gay, lesbiche, transgender e bisessuali"

In questi giorni una massiccia campagna propagandistica invita i cittadini e le cittadine del nostro Paese a partecipare alla raccolta di firme necessarie perché possano tenersi una serie di referendum che, se approvati, cambierebbero sensibilmente le condizioni di vita dei lavoratori italiani. In particolare alcuni di questi referendum aprirebbero la possibilità di istituzionalizzare atteggiamenti discriminatori e penalizzanti anche per lavoratori e lavoratrici gay, lesbiche, transgender e bisessuali. La liberalizzazione totale dei contratti a tempo determinato rischia di porre tutti i lavoratori in una sorta di periodo di prova infinito e penalizzerebbe la visibilità e la libertà di espressione per timore di per timore di non vedersi reiterato un contratto a tempo determinato all interno di un mondo del lavoro ancora largamente omofobo ed intollerante nei confronti delle diversità, in particolare quelle relative all orientamento sessuale ed all affermazione dell identità di genere.

La proposta di abolire le regole che circoscrivono la possibilità di licenziare i lavoratori e le lavoratrici renderebbe possibile e plausibile per un datore di lavoro licenziare, senza ulteriori spiegazioni, un lavoratore o una lavoratrice anche solo sospettato/a di appartenere ad una categoria di persone antipatica al datore di lavoro stesso.

I benefici che tale flessibilizzazione, secondo i promotori referendari, porterebbe sul piano dell occupazione, se anche avvenissero, rischierebbero di passare per una forte penalizzazione dei diritti individuali di libertà che a parole sembrano stare tanto a cuore agli esponenti della Lista Bonino.

Invitiamo pertanto a non firmare i suddetti referendum e a promuovere iniziative concrete di contro-informazioni sui reali possibili effetti dell iniziativa referendaria.

Per InformaGay Franco Mittica

Un commento limpidamente di parte radicale al testo di Franco Mittica di InformaGay, tipico esempio di militanza omosessuale nascostamente di parte.

Di Ottavio Marzocchi

Ringrazio il Sign. Mittica e la sua organizzazione "InformaGay" per le considerazioni che ha fatto sui referendum radicali, liberali e liberisti. Considerazioni poco degne di una organizzazione che porta un tale nome, che forse dovrebbe in questo caso chiamarsi "Disinforma Gay". Mescolare affermazioni fatte in nome della difesa dei diritti dei gay e delle lesbiche con opinioni e militanze di ordine politico anti-referendario non possono che essere fatte con l'obiettivo di disinformare in malafede i lettori e di compiere un atto di militanza partitica.

Ecco allora qualche informazione: i referendum liberisti sui contratti a tempo indeterminato, sul part-time, sul lavoro a domicilio, sulla disciplina dei licenziamenti, mirano a rendere il mercato del lavoro più flessibile ed aumentare l'occupazione adottando provvedimenti che hanno avuto effetti straordinariamente positivi in Olanda e Spagna, paesi notoriamente in sviluppo economico e civile travolgente rispetto alla stagnante Italia.

Applichiamo, in una sorta di simulazione, gli effetti dei referendum al caso di un gay dichiarato che cerchi e trovi lavoro in un mercato creato dagli effetti dei referendum: troverà, ad esempio da studente, un lavoro part-time, magari uscendo dal tipico nucleo familiare all'italiana facendosi una vita autonoma come negli altri stati; lavorerà magari da casa sua, senza dovere trovarsi in un qualunque ambiente di lavoro gradito o non gradito; accetterà, se vuole, un lavoro a tempo determinato, ma dal contratto stesso ed a prescindere da successive considerazioni; una impresa potrebbe certamente licenziarlo, ma il Tribunale del Lavoro deciderebbe se reintegrarlo se sussistono ne le condizioni per il lavoratore e per il datore di lavoro- come si fa obbligatoriamente oggi -, oppure risarcirlo in maniera appropriata.

Non si capisce allora come la situazione creata dai referendum domani potrebbe vedere diminuite le garanzie che un lavoratore, che sia gay, lesbica, transgender, o bisessuale visibile e militante, o eterosessuale ha oggi, se non la garanzia di non lavorare o trovare lavoro con difficoltà, o lavorare in nero, clandestinamente, senza garanzie, e di essere quindi cacciato proprio come e per le ragioni che Mittica ci indicava.

Ricordo in conclusione che è possibile firmare i referendum radicali liberali e liberisti ai tavoli radicali presenti il 28 e il 29 luglio in occasione dei Referendum Days in tutta Italia, nonché nelle segreterie comunali e provinciali.

Grazie per l'attenzione,

Ottavio Marzocchi

Lista Bonino

 
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