Complimenti al Corriere della Sera di oggi, per la casuale impaginazione in settima pagina. Titolo: "Strage di Bologna, niente sconti" (...) "il sindaco sui terroristi evita il termine 'fascisti'.

Di fianco, una colonna (Storie italiane) firmata da Corrado Stjano, che a prima vista non sembra di commento della Strage: "Anche [inizia cosi', ve lo giuro, cioe' l'incipit e' una prosecuzione della notizia] anche la parola "operaio" non e' piu' di moda. E i giornali quando proprio devono usarla, preferiscono il nome Cipputi (...). La centrtlita' operaia e la centralita' della fabbrica, sulle quali si e' discusso negli anni Settanta, sono ipotesi fallite. Con i referndum radicali vengono messi ora in pericolo i diritti individuali, lo spirito di solidarieta' tra diversi, come ha detto il segretario della Cgil Sergio Cofferati. Turbato soprattutto dai referendum che si propone di abolire lo Statuto dei lavoratori [sic] ripristinando anche nelle aziende con piu' di 15 dipendenti il diritto dell'imprenditore di licenziare come e quando vuole". E poi bla bla, Mirafiori qui, Ermanno Olmi la'.

Perfetto, peccato che la colonna di Stajano ha in coda lo specchietto di redazione del Corriere della Sera, che ce ne ricorda la proprieta', Rcs, e il presidente, Cesare Romiti, e dico Romiti. E dicono Rizzoli in-vece di Fiat e dicono Romiti in-vece di Agnelli in-vece di padrone.

Eh si', perche' la destra avra' fatto sparire la parola "fascista", i radicali (cioe' i nuovi fascisti alleati dei nazisti francesi) avranno fatto sparire la parola "operaio", ma alla parola "padrone" c'hanno pensato, naturalemente, i padroni; i padroni di Stajano, del Corriere, della Rizzoli e dell'Italia.

Sic Fiat.