[Giornale di Sicilia 040999]
Una valanga di disoccupati meridionali ha rifiutato un contratto a tempo indeterminato e l'alloggio gratis per i primi mesi nella provincia veneta. Oltre mille avevano un lavoro, anche se 'in nero'
BELLUNO. Solo due infermieri professionali disoccupati, su 1.938 interpellati in 15 province del Sud, hanno accettato di lavorare a Belluno con contratto a tempo indeterminato e casa gratis per i primi mesi. E questo il risultato reso noto, nel corso di una conferenza stampa, dal presidente del consorzio 'Servizi alle Cooperative sociali' (Sacs) di Belluno, Severino Speranza, al termine di una ricerca durata alcuni mesi per reperire una ventina di infermieri e per condurre la quale è stato necessario l'impiego di un dipendente a tempo pieno. Le chiamate dirette, è stato spiegato, sono state effettuate interpellando, tra le altre, 1.743 persone iscritte nelle liste degli Uffici di collocamento, 50 risultate in cerca di occupazione da altra fonte ('Informagiovani' di Bari), 76 in graduatoria con idoneità ad un concorso svolto dall'Asl 2 di Feltre (Belluno) e 42 pensionate. Le opportunità di lavoro offerte riguardavano contratti a tempo indeterminato o rapporti di collaborazione tramite fattura o ritenuta d'acc
onto, con possibilità di usufruire di un alloggio gratuitamente per il primo periodo di impiego. Tra i motivi di rifiuto opposti, in 1.082 casi (il 55,8 per cento) gli interpellati hanno dichiarato di essere comunque occupati, nonostante l'iscrizione alle liste di collocamento, nel pubblico o nel privato, regolarmente, ma anche 'in nero'. In 304 casi le persone cercate non sono risultate rintracciabili, nonostante tre telefonate in giorni diversi ed in altri 214 un messaggio lasciato nella segreteria telefonica è rimasto senza risposta. Se 175 interpellati hanno dichiarato subito di non avere la possibilità di trasferirsi al Nord, altri 158 hanno cambiato idea in pochi giorni, dopo un' iniziale accettazione. Alla fine solo 5 infermieri professionali disoccupati, pari allo 0,2 per cento, si sono dichiarati disponibili senza riserve, e di questi due stanno già lavorando. Le province interessate dalla ricerca del consorzio bellunese sono state: Campobasso, Catania, Pescara, Foggia, Taranto, Viterbo, Caserta, Or
istano, Catanzaro, Trapani, Caltanissetta, Benevento, Lecce, Bari ed Enna. Al termine dell'incontro Speranza - che ha anche annunciato di voler trasmettere il rapporto sulla deludente ricerca agli organi di governo locali e nazionali - ha sottolineato l'estrema difficoltà nel reperire operatori di questa categoria ed ha detto di ritenere 'un clamoroso errore' porre il numero chiuso o chiudere i corsi che rilasciano il diploma di infermiere professionale. Per evitare che i servizi sanitari entrino in deficit di organico, Speranza ha proposto, tra l'altro, di 'fornire riconoscimento immediato del titolo agli immigrati che lo abbiano conseguito all'estero'.