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Conferenza Rivoluzione liberale
Radio Radicale Sergio - 4 agosto 1999
'Molti accettano, ma poi si tirano indietro'

[Giornale di Sicilia 040999]

Poco spirito di sacrificio 'Non vogliono spostarsi In fondo a casa un piatto di pasta c'è sempre'

PALERMO. L'infermiere professionale è forse la figura più ambita nel mercato del lavoro. Parola di Francesco Sprio, responsabile a Palermo dello sportello dell'agenzia interinale 'Obiettivo lavoro'. Dalle sue mani quotidianamente passano centinaia di opportunità di lavoro. Sono offerte che arrivano quasi tutte dal nord da aziende, ma anche da ospedali o case di cura private. Mettono in palio assunzioni con contratto di lavoro in 'affitto', che poi, nella maggioranza dei casi, si trasformano a tempo indeterminato. Finora, da Palermo hanno preso il treno e 'senza la valigia di cartone' dodici infermieri professionali. Hanno trovato un lavoro e una casa a Desio, Asti e Milano. Sei di questi hanno chiuso il contratto di lavoro in 'affitto' e sono stati assunti definitivamente. 'E una bella soddisfazione essere riuscito a trovare un lavoro a dodici ragazzi palermitani - afferma Sprio -. Ma il numero di coloro che vogliono andare al Nord è davvero esiguo. Ho una banca dati stracolma di nomi di disoccupati che al m

omento di consegnare il curriculum dichiarano autonomamente di volersi spostare fuori dalla Sicilia. Al momento opportuno però si tirano indietro. Una scelta simile è legittima - continua Sprio - nessuno può condannare questo tipo di decisioni. Ma ci resti male quando si dichiarano disponibili e poi bidonano sia noi che il futuro datore di lavoro'. Sprio racconta di due giovani palermitani 'collocati' in un'azienda del nord che offriva anche l'alloggio gratuito, ben confortevole e più di due milioni di stipendio mensile. Un'impresa che aveva urgente bisogno di saldatori e montatori meccanici per soddisfare una maxi-commessa. 'Ebbene - racconta Sprio - ho consegnato in mano ai due ragazzi anche i biglietti del treno già pagati dal futuro datore di lavoro, che poi li sarebbe andati a prendere pure alla stazione di quella città. Il giorno dopo mi telefona l'imprenditore e mi dice di avere atteso in stazione diverse ore e dei ragazzi neanche l'ombra. Allora chiamo a casa dei due giovani. Il padre mi comunica che

ci hanno ripensato e che bene o male un piatto di pasta a casa lo trovavano ugualmente. E chiaro che con quell'imprenditore abbiamo dovuto tagliare ogni rapporto di collaborazione'.

 
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