(ANSA) - ROMA, 5 AGO - L'IDEA DI FRANCESCO STORACE DI UTILIZZARE I GSM PER LA 'PUBBLICITA' POLITICA' NON E' ANCORA STATA CONSIDERATA NEL DISEGNO DI LEGGE SULLA PAR CONDICIO CHE PERO' PER LA PRIMA VOLTA EQUIPARA INTERNET AI MASS MEDIA PIU' DIFFUSI: IL DIVIETO DI SPOT POLITICI, INFATTI, VIENE APPLICATO NEL TESTO DEL DDL PRESENTATO DAL GOVERNO OLTRE CHE AI MEZZI RADIOTELEVISIVI, ANCHE AI ''SERVIZI IN RETE''. UN DIVIETO CHE NON INTERESSERA' I SITI PERSONALI MA QUELLI UFFICIALI DEDICATI ALL'INFORMAZIONE, CON L' ECCEZIONE DI QUELLI DI PARTITO.

UN'EQUIPARAZIONE 'QUASI' COMPLETA, QUINDI, VISTO CHE IN TUTTI GLI ARTICOLI RIGUARDANTI LE NORME DA OSSERVARE PER LA PROPAGANDA ELETTORALE, LA PUBBLICITA' POLITICA, I PROGRAMMI DI INFORMAZIONE E ANCHE I SONDAGGI FIGURA ANCHE INTERNET, TRANNE CHE PER LE SANZIONI E I PROVVEDIMENTI D'URGENZA. E' QUESTO UN PASSAGGIO DELICATO CHE INTERESSA TUTTA LA RETE E LE DIFFICOLTA' CHE SI INCONTRANO NEL SANZIONARE ANCHE COMPORTAMENTI ILLECITI BEN PIU' GRAVI, COME LA PEDOFILIA O IL COMMERCIO DI ORGANI.

DIFFICILE PARLARE DI UNA REGOLAMENTAZIONE DI INTERNET, ANCHE SE I TENTATIVI DI METTERE DELLE REGOLE SONO SEMPRE PIU' FREQUENTI, DALLA PRIVACY AL GIORNALISMO IN RETE: RIMANE LA POSSIBILITA' PER L'AUTORITA' DI CONTROLLO DI VERIFICARE ALMENO QUANTO PUBBLICANO I SITI ITALIANI DI INFORMAZIONE, SIA QUELLI ESCLUIVAMENTE VIA INTERNET, SIA, A MAGGIOR RAGIONE, QUELLI CHE APPARTENGONO AD UNA TESTATA GIORNALISTICA.