[Giornale di Sicilia venerdì 060999]
PALERMO. 'Spostiamo le elezioni perché devo candidarmi a sindaco'. Ce l'ha messa davvero tutta, Giovanbattista 'Titti' Bufardeci, per mandare avanti una legge che gli consenta di candidarsi alla guida del Comune di Siracusa e, contemporaneamente, di non perdere il diritto alla pensione da deputato regionale. In commissione Affari Istituzionali, l'ex assessore di Forza Italia ha votato e fatto votare un provvedimento che prevede il rinvio a primavera delle elezioni fissate per l'autunno. Perché? Presto detto. All'Ars vige una norma per la quale un deputato, dopo aver ricoperto la carica per metà legislatura, guadagna il diritto alla pensione (che scatta, comunque, a 65 anni). Il periodo necessario è già trascorso, visto che dall'insediamento dell'attuale Parlamento, nel luglio del '96, ne sono trascorsi già tre. Solo che, in caso di dimissioni, gli aspiranti sindaci perdono comunque la pensione. Norma, quest'ultima, cancellata dal Senato, alle cui disposizioni si allinea l'Ars. Ma il formale recepimento a Pal
azzo dei Normanni ancora non è avvenuto, quindi in questo momento chi si dimette può scordarsi la pensione da deputato. E ovvio che nessuno è disposto a rinunciare ai lauti benefici economici previsti dal trattamento previdenziale dell'Assemblea. E così il buon Bufardeci ha pensato bene di 'sponsorizzare' uno slittamento delle elezioni autunnali, guadagnando qualche mese di tempo che può tornare utile al consiglio di presidenza dell'Ars per 'importare' le regole del Senato. Bufardeci non è il solo ad avvertire quest'esigenza. Infatti, anche Salvino Caputo, già sindaco di Monreale propenso a ritentare l'avventura, ha caldeggiato la norma. Bufardeci fa sapere che la richiesta di spostare le consultazioni autunnali fa comodo anche ai popolari e ai diessini siracusani, per sistemare le loro questioni interne nella città aretusea. 'E in più - sottolinea l'ex assessore alla Presidenza - il rinvio a febbraio rientra in un'ipotesi di "election day" (un'unica data per tutte le consultazioni, ndr) sostenuta da più par
ti, in Parlamento', E infatti la norma è passata in commissione con buon margine, sei sì e tre deputati contrari. Solo che poi, in Aula, il deputato diessino Gianfranco Zanna (monrealese come Caputo, suo grande rivale: un caso?) ha chiesto il rispetto di un articolo del regolamento che richiede una pausa di 48 ore per affrontare gli emendamenti a un disegno di legge. Tutto rinviato. Sala d'Ercole ha chiuso i battenti senza approvare la leggina tanto cara agli aspiranti sindaci.