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Conferenza Rivoluzione liberale
Poretti Donatella - 7 agosto 1999
I QUESITI RADICALI SCUOTONO IL MONDO POLITICO EFFETTO-REFERENDUM POLI SOTTO PRESSIONE
Da IL SOLE 24 ORE, di sabato 7 Agosto 1999 Politica italiana

di Luca Ostellino

ROMA - Ignorati in eguale misura dalle reti televisive Rai e Mediaset e colpiti da "gravissime disfunzioni" da parte di numerose segreterie comunali e provinciali, che, denunciano Marco Pannella ed Emma Bonino, impediscono materialmente ai cittadini di sottoscriverli, i venti referendum radicali per la "rivoluzione liberale e liberista" iniziano a sollevare forti inquietudini nel mondo politico. In particolare nel Centro-sinistra e nell'area sindacale, ma anche all'interno dello stesso Polo, che, pur lasciando liberta' di scelta al proprio elettorato, sembra sempre meno disposto a sostenere l'iniziativa referendaria a spada tratta.

Il termine ultimo per la raccolta delle firme e' fissato al 30 settembre. In appoggio ad alcuni dei quesiti referendari, (An e il Patto Segni sostengono dall'inizio quelli per l'abolizione della quota proporzionale nella legge elettorale e per l'abrogazione della nuova legge sul finanziamento pubblico dei partiti), si sono mossi ieri anche i Democratici dell'Asinello, che nel primo fine settimana di settembre si impegneranno nella raccolta delle firme in favore del referendum "maggioritario". E' stato lo stesso Arturo Parisi, vicepresidente esecutivo del partito, a inviare una circolare alle strutture di base affinche' si impegnino nella raccolta di firme. Chi ha sposato la "causa Bonino", invece, aderendo al complesso dell'iniziativa referendaria radicale, e' il Movimento per le riforme di Giuliana Olcese, sul cui sito internet campeggiano da tempo i testi dei venti quesiti.

In ogni caso, come ha sottolineato su queste pagine Edmondo Berselli, l'impatto referendario ha gia' provocato un conflitto politico-ideologico di non poco rilievo, assumendo i caratteri di un vero e proprio shock per la politica nazionale. Al di la' dei giudizi sui singoli quesiti, che, per molti, e non solo a sinistra, estremizzano posizioni di esasperato neoliberismo, i referendum radicali mettono sul tavolo una serie di problemi legati alla modernizzazione del Paese e alla conseguente esigenza, (ormai urgenza), di portare a compimento l'intero processo riformatore, istituzionale ed economico. Ponendo, quindi, coalizioni e partiti nella necessita' di fornire risposte adeguate, in tempi rapidi e riaprire il confronto sui grandi temi della liberalizzazione. Mentre Massimo D'Alema resta alla finestra, assicurando a Bonino e Pannella che le amministrazioni locali non verranno meno agli impegni e agli adempimenti che devono prestare per il corretto funzionamento della raccolta delle firme, c'e' da augurarsi ch

e i partiti non si limitino, come e' avvenuto per il referendum Segni dello scorso 18 aprile sulla legge elettorale, a sperare nella "scorciatoia" del non raggiungimento del quorum, invitando i cittadini a non recarsi alle urne, ma impegnino il Parlamento in modo piu' costruttivo. I venti referendum sono divisi per cinque grandi temi, che analizzeremo in modo piu' approfondito nei prossimi giorni.

Il primo tema riguarda la "Liberta' di lavoro e di impresa", e comprende cinque referendum: Collocamento al lavoro (per liberalizzare il collocamento privato, facilitando l'incontro tra domanda e offerta di lavoro); Tempo determinato (per liberalizzare i contratti di lavoro a termine); Part time (per liberalizzare i contratti di lavoro a tempo parziale); Lavoro a domicilio; Disciplina dei licenziamenti (per abrogare, fermo restando il risarcimento patrimoniale, l'obbligo di riassunzione del lavoratore licenziato).

Il secondo gruppo, composto anch'esso da cinque quesiti, e' relativo a "Fisco, Previdenza e Sanita'". I referendum riguardano il Sostituto d'imposta (per abolire la trattenuta alla fonte nella busta paga dei lavoratori dipendenti); Smilitarizzazione della Guardia di Finanza; Pensioni di anzianita' (per abolirle da subito, elevando a 57 anni di eta' o 40 di contributi i requisiti minimi per la pensione); Servizio sanitario nazionale (per lasciare liberi i cittadini di scegliere un'assicurazione privata in alternativa al Ssn); Monopolio Inail. Il terzo e maggiore, quanto delicato, tema, si occupa di "Giustizia giusta", attraverso sei referendum: Consiglio superiore della Magistratura (per eleggere i rappresentanti della Magistratura in base al loro prestigio e non ai loro partiti di riferimento); Responsabilita' civile dei magistrati; Separazione delle carriere; Carcerazione preventiva (per ridurre i tempi di carcerazione in attesa di giudizio); Termini ordinatori e perentori (per rendere certi e perentori i t

empi della Giustizia); Incarichi extragiudiziari (per impedire ai magistrati di assumere altri incarichi incompatibili con le loro funzioni).

Il quarto tema riguarda la discussa questione dei "Finanziamenti pubblici". Tre sono i quesiti: Rimborsi elettorali (per abolire la nuova legge sui rimborsi elettorali); Patronati sindacali (per abolire il finanziamento pubblico dei patronati sindacali); Trattenute associative e sindacali (per abolire le trattenute alla fonte effettuate dall'Inps e dal_l'Inail in favore delle associazioni sindacali e di categoria).

Quinto e ultimo tema il "Sistema elettorale maggioritario", che ripropone l'abrogazione della quota proporzionale per l'elezione della Camera, eleggendo il 75% dei deputati con il sistema uninominale maggioritario anglosassone e il restante 25% con il recupero dei candidati non eletti che abbiano ottenuto piu' voti.

 
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