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Conferenza Rivoluzione liberale
Scandura Mario - 8 agosto 1999
Referendum, i dubbi di Andreotti
"LA SICILIA" 08 Agosto 1999 - Pag.8

- Rischiano di svilire la rappresentanza, ma possono servire anche da stimolo -

ROMA -- "Un atto di sfiducia sulla produttività delle due Camere, sul cui metodo di lavoro si può e si deve discutere, ma facendo attenzione a non incappare nello svilimento concettuale della rappresentanza". Così Andreotti commenta il fervore referendario dei radicali e di An, che hanno riempito l'Italia di banchetti in cerca di firme. Ma la critica, precisa, si rivolge solo all'abuso dello strumento: non è pensabile, infatti, "che Pannella e la Bonino possano essere sospettati di autoritarismo".

"Come anzianissimo parlamentare - scrive il senatore a vita, in un articolo per Il Tempo, rimango a prima vista contrariato quando leggo che l'unico modo per modificare sostanzialmente (e in meglio) la nostra società è data dall'adesione ai venti referendum per i quali si stanno raccogliendo le firme".

Riserve a parte, comunque, Andreotti è convinto che l'iniziativa possa servire anche da stimolo: "Mi sembra pertanto che con ritrovata agilità le Camere debbano individuare, tra le iniziative pendenti e quelle nel frattempo sopraggiunte, i disegni su cui possono prendersi rapide decisioni. Non è facile pensare a venti deliberazioni, ma sarebbe una prova di vitalità e di efficienza in ogni caso ragguardevole. Le polemiche astiose e le demonizzazioni reciproche pro o contro i referendum servono poco. Occorre invece verificare non solo chi sia a favore delle riforme, ma di quali riforme si tratti".

 
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