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Radio Radicale Sergio - 11 agosto 1999
Maratona a Palazzo d'Orleans: sì al reddito sociale per i poveri

Varato in giunta il disegno di legge di Papania che prevede per i disagiati un contributo. Il sussidio varia da 650 mila lire a un milione e cento, in cambio di servizi agli enti locali

[Giornale di Sicilia 110899]

PALERMO. Un obolo mensile per i poverissimi di Sicilia: e così la lunga notte di Palazzo d'Orleans ratifica il contratto dei dipendenti e regala un sussidio all'esercito di disperati con moglie e figli a carico e senza occhi per piangere. Il 'reddito sociale di inserimento lavorativo', questa è la rubrica, consiste in una somma variabile da 650 mila lire a un milione e cento, in base alla composizione del nucleo familiare e del reddito annuo dichiarato. Un vecchio disegno di legge voluto e presentato un paio di mesi fa dall'assessore al Lavoro, che non trattiene la soddisfazione per un risultato raggiunto: 'è molto, molto, importante'. Passa, insomma, il reddito sociale 'che sociale non è' precisa Nino Papania. Non si tratta, secondo l'assessore al Lavoro, di un aiuto e basta. Anzi. Questo contributo verrà erogato come retribuzione per i servizi resi dal disoccupato'. Li hanno chiamati 'Lavori di servizio sociale', per distinguerli dai 'Lavori socialmente utili', ma si tratta sempre di incarichi affidati dai

disoccupati da parte degli enti locali. Funziona così: la Regione trasferisce a province e comuni i fondi, e le amministrazioni periferiche gestiscono i sussidi e gli incarichi di lavoro. 'Prestazioni lavorative - sottolinea Papania - in cambio delle quali verrà corrisposto il reddito'. E il terzo punto all'ordine del giorno di una giunta interminabile alla vigilia di Ferragosto. Una riunione-fiume cominciata al tramonto, finita a notte alta. Che ha ratificato, tra l'altro, il contratto dei regionali. L'accordo di lavoro per i quasi diciassettemila dipendenti, siglato un mese fa con i sindacati. Stavolta, il risultato è tutto di Vladimiro Crisafulli. L'assessore alla Presidenza in quota Ds ha traghettato la bozza d'intesa alla firma dei sindacati, nonostante le guerre tra le organizzazioni di categoria e il niet della Cgil. Una piattaforma che prevede un abbattimento del venti per cento degli straordinari. Che 'razionalizza' il lavoro in piani e progetti, che lega gli incentivi alla produttività e ai risult

ati ottenuti. Un accordo che aumenta gli stipendi ai dipendenti, in base alle tariffe già stabilite a maggio scorso. Le cifre salgono da 917 mila lire per gli impiegati del primo livello ai quasi tre milioni del segretario generale. Il contratto è valido dal primo novembre '98, ed è a partire da quella data che saranno calcolati gli scatti. Indennità di amministrazione più pesanti, tra l'altro, dalle 223 mila lire del primo livello alle 823 del segretario generale. Il contratto prevede anche, e per la prima volta, un'indennità per i dirigenti superiori. Settanta milioni per i direttori regionali, subordinati alla condizione che gli obiettivi dei piani di lavoro vengano raggiunti. Un passaggio, questo, che ha destato alcune perplessità nel corso del vertice di ieri sera. 'Tutto risolto - conclude Crisafulli -. Adesso il contratto, esitato in giunta, passa alla prima commissione, Affari istituzionali, a Palazzo dei Normanni. Poi tornerà in giunta per la registrazione'. In nottata viene affrontato il nodo dei d

irettori regionali ma la discussione si arena nelle secche di un nulla di fatto. La giunta decide di mandare in avanti solo i punti su cui c'è l'accordo di tutti. La questione dei direttori è rinviata al 18. E quasi mezzanotte, gli assessori spezzano la maratona con panino.

 
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