Per fortuna, i giornali sono stati molto equilibrati, oggi. Il Corriere ha peraltro smontato e rimontato il comunicato di Pannella in un modo che non danneggia l'immagine radicale, anzi.
Rimane il fatto che ogni appello al Polo o all'Ulivo pone un'ulteriore ostruzione, come se ce ne fosse bisogno, tra il quesito referendario e il potenziale firmatario; tra la carcerazione preventiva e la sua limitazione, tra la guardia di finanza e la sua smilitarizzazione, tra la quota proporzionale e la sua abolizione ecc.
Moriro' tenendomi dentro le parole di Curzio Maltese, sulla PRIMA PAGINA di Repubblica, il giorno successivo alla visita di Pannella e Bonino dal capo del Governo:
"[la coppia] ha incontrato il presidente del consiglio D'Alema per discutere di referendum. La bizzarra proposta radicale e' di fornire l'appoggio a un governo, di destra o di sinistra non importa, in cambio del maggior numero di firme e finanziamenti alla campagna referendaria".
Ogni appello al Polo comunicato ai giornalisti, ogni visita a D'Alema sono voti, firme e consenso persi. O comunque ( e Dio sa quanto vi vengo incontro) non guadagnati.