COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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DEPRESSIONE E PRESA IN GIRO CON I SOLDI DEGLI UTENTI OBBLIGATI
L'ADUC CHIEDE L'INTERVENTO DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI VIGILANZA.
Firenze, 16 Agosto 1999. Uno studio della rivista "Psicologia e marketing" fa sapere che la tv estiva, infarcita di repliche, causa depressione, perche', concepita dai grandi utenti come parte della famiglia, quando viene meno alla sua funzione, ingenera tristezza e una sorta di "crisi di abbandono".
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
In effetti e' cio' che sta succedendo quest'anno piu' che in passato: la Rai tv, e non solo, e' infarcita di programmi terrificanti da tutti i punti di vista: dall'intrattenimento ai film, dalla documentazione ai programmi educativi, e -ed e' qui secondo noi l'aspetto piu' stupefacente- nell'informazione: ad ogni livello, da quello cronachistico a quello politico, da quello economico a quello sociale.
Non ci interessa ipotizzare i motivi, ma vogliamo sapere perche', e percio' abbiamo inviato queste nostre osservazioni e preoccupazioni al garante parlamentare per l'informazione radiotelevisiva, perche' apre un'indagine che faccia luce su queste scelte editoriali.
C'e da rilevare che le altre grandi reti private non sono molto da meno, ma, almeno, sono private, e non ci obbligano a pagare loro alcunche', se non un po' del nostro tempo per sorbirci le piu' o meno odiate interruzioni pubblicitarie.
Ma il caso della Rai e' scandaloso, perche', volenti o nolenti, per il solo fatto di possedere un apparecchio televisivo, dobbiamo pagarle il cosiddetto canone, che altro non e' che una tassa per mantenere l'altrettanto cosiddetto servizio pubblico che ci fornirebbe.
E non ci piace molto di doverlo fare per avere solo un pessimo servizio di repliche d'archivio, e soprattutto, per avere un poderoso black-out nell'informazione. A maggior ragione se si considera che quest'anno, non si e' verificato il vero e proprio abbandono delle citta' e dei luoghi abituali di residenza ... e un servizio, dovrebbe tener conto di questi fatti, non solo seguire il palinsesto delle vacanze del personale.