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Conferenza Rivoluzione liberale
Donvito Vincenzo - 18 agosto 1999
MONTAGNA A NUMERO CHIUSO

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

URL: http://www.aduc.it

mailto aduc.it@aduc.it

Tel.055290606 - 0552302266

COME AGGIRARE IL PROBLEMA PER CERCARE DI SALVARSI LA COSCIENZA E AGGRAVARE L'ESISTENTE.

Firenze, 18 Agosto 1999. Nel Paese della mancanza di politiche preventive in quasi tutti gli ambiti, ogni volta che si presenta la tragedia, ecco che si infervora il dibattito/confronto sui motivi, le ragioni e le soluzioni. E' il caso delle tragedie dei vacanzieri inesperti che vanno in montagna.

Cosi' il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.

E anche qui, puntualmente vengono proposte non politiche preventive, ma tappabuchi che devono apparire il piu' incarogniti possibile, in modo da creare l'idea di un intervento radicale che dia soluzione al disagio.

E' il caso del numero chiuso per questo tipo di escursioni, turistiche o sportive che siano. Una buona proposta per aggirare il problema, cercarsi di salvare la coscienza (specialmente in pubblico) e aggravare l'esistente.

Chi credeva che la montagna potesse essere esente dai danni del turismo di massa, e' bene che si ricreda. Le spiagge di Rimini e Cattolica non sono diverse dalle strade asfaltate e pedestri delle Dolomiti: una realta' di cui bisogna prendere atto e, come sulla riviera romagnola riescono a ben rispondere alla domanda, non si capisce -con le dovute distinzioni- perche' non possa essere altrettanto per la montagna, a partire da servizi pubblici di trasporto che non siano solo un optional ma mezzi che possono costantemente essere utilizzati per comodita' e convenienza.

Il numero chiuso, invece, significherebbe regolare il traffico inquinante (sotto tutti i punti di vista), ma non intervenire sulla sua qualita', che e' il problema centrale. Sapere che in quella strada e in quel sentiero ci possono passare solo mille mezzi o mille persone, non significa granche' se questi mille mezzi contribuiscono a riempire l'aria di gas di scarico, e le mille persone continuano a gettare cartacce, a raccogliere tutto cio' che possono e a trovarsi in cima ad un ripido monte con le scarpette da tennis.

Tutte situazioni a cui si puo' ovviare con l'informazione, "a monte e a valle" ... e' proprio il caso di dirlo. Informazione preventiva (a monte) da parte delle regioni e dei Comuni interessati nel momento in cui promuovono le loro localita' turistiche, e sul luogo (a valle) con uffici informazione che non siano solo lo smistamento di camere d'albergo, ma luoghi di verifica delle condizioni oggettive di cio' che si sta per visitare.

Non e' molto difficile, ma lo puo' diventare nel momento in cui alla verifica di una generale impreparazione per cio' si sta per fare, l'unica risposta e' quella proibizionista. Che, tra l'altro, non farebbe neanche il gioco dell'economia di queste zone.

 
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